venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

The House Marring EP, Hide Vincent

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 10, 2018 Dischi Nessun commento su The House Marring EP, Hide Vincent

 

“The House Marring”, ovvero “distruggere la casa”, ma, aldilà dello stretto significato letterario, questo titolo esprime la necessità di destrutturare la propria dimensione esistenziale, sia a livello spaziale, che temporale. Tutti, infatti, sentiamo prima o poi il bisogno di semplificare ciò che abbiamo costruito, a volte perché non vogliamo più sentirci costretti a seguire i soliti schemi, il cui peso è divenuto ormai insopportabile; altre volte perché sentiamo il bisogno di rimetterci in gioco e di non accontentarci più di ciò che abbiamo raggiunto. Ridurre e rinunciare alla complessità è il modo migliore per ripartire. Riportando tutto ad una dimensione più semplice e più elementare, possiamo introdurre nuovi elementi, mescolarli con quelli a cui non abbiamo intenzione di rinunziare, dando vita ad un processo creativo il meno vincolato e vincolante possibile, nel quale l’essenzialità della musica proposta sia un punto di forza, uno strumento con cui veicolare le proprie idee, non solo quelle artistiche, ma anche quelle inerenti la propria visione della vita, delle relazioni interpersonali e di tutte quelle barriere mentali, spesso troppo ingombranti, che ci impediscono di sentirci ed essere davvero noi stessi.

Le quattro canzoni di questo EP sono, volutamente, mantenute sull’argine, in bilico tra una sponda sicura sulla quale sedersi ed un fiume che scorre velocemente e vorticosamente; un equilibrio precario che, in fondo, riflette, a pieno, la condizione precaria dell’uomo moderno ed il suo mondo fatto di ombre e sfumature diverse. Si respira inquietudine, paura di non riuscire ad esprimere le proprie potenzialità, ma, allo stesso tempo, è evidente la volontà di voler oltrepassare i propri limiti, di voler rompere i meccanismi precostituiti e rassicuranti del proprio passato, per migliorare sé stessi, non solo da un punto di vista professionale, ma anche nella capacità di relazionamento col mondo esterno, con una sfera più ampia di persone, una sfera che abbia un raggio molto più grande di quella che può essere la nostra ristretta dimensione domestica, affettiva o familiare. Il folk intimista e melodico apre, di conseguenza, le sue porte a sonorità più torbide, volubili ed oscure, capaci di attaccarsi al nostro inconscio e spingerci a guardare ciò che si nasconde sotto la superficie, che, spesso, può essere difficile da accettare. La musica si fa più ipnotica e per certi versi sofferta, perché è sempre difficile dover distruggere ciò che abbiamo realizzato con cura, ma questa è l’unica strada possibile per sentirsi vivi. Ogni singolo frammento, comunque, contiene memoria di ciò che è stato fatto, mentre, contemporaneamente, questo processo creativo di ristrutturazione volge il suo sguardo verso il futuro, verso ciò che vogliamo ottenere. Il passato ed il futuro, quindi, coesistono, in tal modo, nelle nostre azioni quotidiane, nei nostri sogni e nella definizione dei nostri obiettivi presenti.

L’EP uscirà per “I Make Records” il prossimo 11 Gennaio.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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