giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

First Light / A Dream Within A Dream, Morning Haze

“Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?” (William Shakespeare)

È notte fonda, tutto tace. È il momento in cui la realtà esteriore ed i nostri pensieri più intimi sono separati da un velo sottile; un velo che è facile attraversare e spesso non ce ne rendiamo neppure conto, scambiando ciò che è, con ciò che vorremmo fosse; il tempo passato e quello futuro; i nostri ricordi e le nostre speranze; le nostre paure e le nostre convinzioni.
“First Light”, con le sue atmosfere ambient, con i suoi passaggi lisergici e melodici, è una ideale colonna sonora notturna; un lento, continuo ed inesorabile flusso di sonorità elettroniche e post-rock, che ci accompagna nei meandri più dolorosi, più crudi e più veritieri della nostra coscienza, per condurci, alla fine del viaggio, verso il giorno nuovo, verso lo spuntare delle prime luci dell’alba.
Di notte siamo davvero noi stessi; non abbiamo bisogno delle maschere che indossiamo quotidianamente e questo ci mette a disagio, ci fa sentire vulnerabili e ci fa comprendere quanto siamo fragili, piccoli ed indifesi, se paragonati all’immensità del creato, alle forze della natura, alle leggi che regolano il cosmo, compreso questo cielo notturno, che pare fissarci in maniera indifferente. Abbiamo dato nomi al tempo; abbiamo scelto nomi per le stagioni, per i mesi e per i giorni, mentre, invece, la notte non ne ha assolutamente bisogno, è sempre e semplicemente sé stessa: “Nyx”, una delle divinità primordiali della mitologia greca. Ella fu generata da “Caos”, l’entità primigenia, da intendere non come il disordine cosmico, bensì come lo spazio aperto nel quale l’essenza stessa dei nostri pensieri può assumere forma e sostanza, può trasformarsi in qualcosa di reale. Di notte, infatti, possono accadere cose inimmaginabili per le persone comuni.
“First Light” avvolge gli ascoltatori; amplifica la loro sensibilità e la loro capacità di avvertire tutto ciò che li circonda: la voce dei propri pensieri, lo scorrere del Tempo, il respiro dello Spazio, i rumori improvvisi che invadono la quiete notturna.
Ma la stessa notte non è solo attesa e riflessione, essa può divenire un sogno dentro al sogno, come recita una celebre poesia di Edgar Allan Poe, alla quale fa esplicito riferimento il successivo EP: “A Dream Within A Dream”. I suoni sono sempre avvolgenti, intimi e profondi, ma ora si fanno anche più malinconici ed inquieti e si perdono in quella dimensione sconosciuta e misteriosa, dove il Tempo e lo Spazio non esistono, dove non ha alcun senso porsi domande sul “quando” o sul “dove”, sul “prima” o sul “dopo”, sul “vero” e sul “falso”. È una dimensione contigua, ma profondamente distinta; è la dimensione dei nostri sogni e dei nostri incubi; potremmo ritrovare le risposte che cerchiamo, ma potremmo anche perderci per sempre e restare intrappolati in questo sogno dentro il sogno, schiavi dei mostri che noi stesso abbiamo creato e liberato; vittime e carnefici dei nostri stessi sentimenti: del bisogno di sentirsi amati e dell’incapacità a donarsi senza restrizioni e barriere mentali; del bisogno di compiere le proprie scelte individuali e dell’incapacità a camminare da soli.

All that we see or seem
Is but a dream within a dream.
(Edgar Allan Poe)

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.