La serata del 5 Gennaio, allo SfogliaAtella Lab di Succivo, ha avuto le dinamiche di una vera e propria nevicata invernale. Dapprima un fiocco alla volta, quasi con timidezza, per poi trasformarsi in un intenso divampare di suoni, di voci, di sguardi e terminare con i ragazzi e le ragazzi presenti nel club atellano a ballare e saltare, accompagnati dalle ritmiche e dalle sonorità elettroniche di Eleonora Zaripova e Mattia Belotti.
Eleonora è una creatura senza confini, l’esile stelo di un fiore che nessuna tempesta riuscirà mai a spezzare; cittadina del mondo, in lei coesistono e convivono la tenacia e la forza dei nativi monti Urali; lo spirito eclettico e la voglia di sperimentare, tipici dell’underground berlinese; ed infine, grazie alla collaborazione con Marco alla batteria, anche un gusto estetico ed un’armonia tipicamente italiane, che hanno contributo a colorare ed arricchire i suoi beat elettronici di sfumature e divagazioni jazzistiche.
Non è semplice, viste le diverse interazioni e connessioni culturali e sociali, racchiudere questo progetto in un’unica definizione e probabilmente non è neppure giusto nel confronto dei due artisti. Il suono risultante è, infatti, una miscela fluida e vivace di esperienze differenti: un fiume che scorre verso il mare e porta con sé tutto ciò che incontra sul suo cammino; trip hop e dub, senza disdegnare elementi soul e jazz, dance ed house.
C’è malinconia, ma, allo stesso tempo, c’è la consapevolezza di ciò che siamo: delle creature estremamente fragili ed indifese, che possono vincere il freddo della notte e la cupezza dell’inverno, solamente stando assieme, creando dei legami, amplificando la propria capacità empatica. La musica, le esibizioni dal vivo, le collaborazioni artistiche, il feeling con il pubblico, anche il semplice spingersi, toccarsi, incontrarsi – come è accaduto nella serata di Succivo – rappresentano un ottimo mezzo per amplificare la nostra empatia verso gli altri; per ridurre le tensioni, imposte da questa nostra società neoliberista e consentire alle persone di sentirsi meno abbandonate a sè stesse e liberarsi, almeno per la durata dello show, dei fantasmi che si agitano, sia nel nostro inconscio, che nel mondo circostante.
Comments are closed.