giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Ramagehead, O.R.k.

Mik Brigante Sanseverino Gennaio 23, 2019 Dischi Nessun commento su Ramagehead, O.R.k.

Il mondo moderno è sovraccarico di informazioni, molte delle quali, però, sono inutili o ridondanti e, nel peggiore dei casi, sono assolutamente false e faziose. Queste così dette “fake news” non sono un evento puramente accidentale della tecnologia dell’informazione, ma rappresentano il tentativo concreto della classe minoritaria, che detiene il potere politico ed economico, oltre gran parte delle ricchezze del pianeta, di imporre la propria volontà sulle masse, tanto nei paesi più sviluppati, che in quelli più arretrati. Questo Male si insinua come un virus, sia nelle democrazie rappresentative occidentali, che nei regimi dittatoriali; aldilà delle evidenti differenze sociali e politiche vi è, quindi, un filo sottile che connette le classi dominanti in tutti i paesi del mondo: dalla Russia di Putin, all’America di Trump; dalla Cina e dalla sua potenza economica, all’Africa sottosviluppata e ricca di materie prime; dalle ricche teocrazie petrolifere Mediorientali, all’Europa comunitaria.

Sfruttando le nuove tecnologie, nonché il bisogno delle persone comuni di “godere” del proprio quarto d’ora di celebrità sui social media del nuovo millennio, questi colossi del potere riescono a controllarci, a monitorare non solo i nostri spostamenti, ma soprattutto le nostre idee politiche ed i nostri gusti personali; in tal modo, facendoci sentire indifesi, creandoci dei nemici ad hoc, facendoci credere che quel poco che possediamo è a rischio, riescono, facilmente, ad incuterci paure assurde ed inesistenti ed avere così la nostra approvazione riguardo le loro aggressive politiche sociali, finanziarie ed economiche che, ovviamente, impongono a livello globale.

È questo l’aspetto più perfido ed inquietante della globalizzazione neoliberista: un meccanismo sovranazionale, il cui obiettivo è sfruttare e limitare, subdolamente, le libertà delle persone comuni. Sono poche le voci fuori dal coro, “Ramagehead”, il nuovo album degli O.R.k., in uscita a Febbraio, ne è un valido esempio; un lavoro, con una ben precisa e definita identità, che pone al centro del suo discorso musicale l’uomo comune. Un essere fragile, facilmente influenzabile, spesso dominato dalle proprie irrazionali passioni, che è costretto a combattere contro un mostro abominevole: un’enorme mole di bit e byte lo colpisce, con violenza, quotidianamente, come fosse un fiume perennemente in piena.

Le possibilità sono due: arrendersi ed esser parte del meccanismo oppure sostenere una lotta impari che ci conduce, spesso, verso il pubblico disprezzo, la solitudine, la follia, l’ingiuria, l’alienazione, la povertà e persino la morte. È per questo che le persone decidono di piegarsi, omologarsi e rinunciare al proprio spirito critico. Cancellano la loro emotività, la loro spontaneità, la loro empatia nei confronti del mondo circostante e dei loro simili, pur di vivere le loro esistenze prevedibili, schematiche e tranquille. Emotività, spontaneità ed empatia che, però, sono le caratteristiche fondamentali di questo concept album e permettono alla band di esplorare gli strati più profondi dell’inconscio umano, laddove il virus delle false informazioni impianta le sue paure artificiali, tentando di riportare in superficie quanto di meglio un essere umano è in grado di offrire al prossimo.
Un lavoro superbo, che spinto dalle potenti sonorità progressive-metal, dalla voglia di sperimentare, dalle suadenti ed avvolgenti atmosfere psichedeliche, dal suo dinamismo ritmico, già evidenti nel primo singolo “Kneel To Nothing”, va oltre il solito ruolo ricreativo che, spesso, attribuiamo, erroneamente, alla musica ed all’arte in genere, ma assume un significato politico e sociale ben preciso. “Ramagehead” è, quindi, un lavoro politico, nel senso puro ed originario del termine nel quale la politica non è uno strumento di controllo e arricchimento di una minoranza di individui, ma rappresenta tutto ciò che rende le persone soddisfatte, felici e soprattutto libere di compiere le proprie scelte, nel rispetto dei propri simili e del pianeta che ci ospita.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.