I Sun Dial sono una vera e propria istituzione nell’ambito del rock psichedelico e la Sulatron Records ha, recentemente, deciso di ripubblicare un album storico della band britannica, “Return Journey”, in sole 500 copie. La masterizzazione è quella dei mix originali per cui questo è un viaggio straordinario per i nostri sensi, un viaggio che i cultori e gli appassionati delle sonorità acide, ipnotiche e shoegaze non debbono assolutamente farsi scappare. È un lavoro fuori dagli schemi comuni che ha raggiunto la sua completa maturazione nel tempo, un diamante grezzo che è stato levigato con cura e soprattutto con calma, non facendosi prendere dalle ansie, dagli affanni, dalla fretta e dalla eccessiva frenesia che caratterizza la nostra epoca. Il tempo è una nostra risorsa e come tale va sfruttata. Certo, non dobbiamo sprecarlo, non dobbiamo perderlo inutilmente o tentare semplicemente di accumularlo senza impegnarci in nulla e senza rischiare i nostri stessi sentimenti, ma dobbiamo tentare, per quanto ci è possibile, di utilizzarlo al meglio, coltivando quelle che sono le nostre passioni e condividendolo con coloro che provano le nostre stesse emozioni.
Le atmosfere dell’album richiamano, ovviamente, lo scenario freak e progressive degli anni Sessanta, con le loro robuste e massicce divagazioni chitarristiche, le distorsioni, i wah-wah, le armonie lisergiche delle tastiere e un approccio leggero e fiabesco alla vita, a guardare oltre la grigia cortina delle banali necessità quotidiane. L’apice dell’album, che resta, anche a distanza di anni, un lavoro compatto, ammaliante ed armonico, è la monumentale “Sun Stroke Mind Train”, puro ed incandescente magma sonoro che avvolge pian, piano gli ascoltatori trasportandoli nella loro terra di mezzo, a percorrere il fiume delle proprie fobie, sotto un cielo hendrixiano dalle suadenti sfumature porpora. “Return Journey” è un vero e proprio atto di fede psichedelica, è una creatura vivente che riesce a relazionarsi sia con le vecchie, che con le nuove generazioni, a spingere gli ascoltatori a guardare dentro di sé, a scovare ciò che è prezioso e ciò che, invece, rappresenta solamente un bluff, un’inutile farsa di questi tempi moderni. È un vero e proprio antidoto contro la superficialità, una spinta a riprendersi il pieno controllo della propria vita, del proprio tempo e dei propri spazi ed a riconquistare la propria libertà, senza farsi più influenzare o condizionare dalle scelte altrui, dalle tendenze del momento, da tutto ciò che è Sistema.
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