La divulgazione scientifica che attecchisce nel nostro inconscio grazie alla poesia, utilizzando la musica come canale di trasmissione; “DNA” è il progetto proposto dai Deproducers con la collaborazione dell’AIRC che, da anni, è impegnata nella lotta contro il cancro. Gli atomi e le molecole, le leggi fisiche, i meccanismi che regolano il funzionamento delle nostre cellule, le reazioni chimiche, si trasformano in armonie capaci di far vibrare la nostra emotività; lo stesso linguaggio scientifico, la sua logica, le sue formule matematiche, viene espresso attraverso note ed accordi, sonorità più tenui e più pesanti, intrecci di chitarra, basso e tastiere che penetrano nelle profondità del nostro corpo e cercano di indagare il senso stesso dell’esistenza. I temi trattati, infatti, mettono al centro del disco la vita, il suo processo evolutivo, i suoi meccanismi ed i fattori che ne determinano un’alterazione dannosa, un “guasto” che si manifesta con l’insorgere d’una malattia ed ecco, allora, il legame con le attività perseguite dall’AIRC.
“DNA” non è lavoro facile, ha bisogno di essere ascoltato con attenzione, ma le domande che riesce a suscitare negli ascoltatori, il fascino con cui sono liberate le sue parole, la loro capacità di legarsi e connettersi alle atmosfere musicali, lo rendono un album piacevole, meritevole di più ascolti, perché da ciascuno di essi possono nascere nuovi spunti di riflessione, prospettive diverse, interrogativi che mettono in evidenza come, spesso, la quotidianità delle nostre vite ci porta a concentrarci su dettagli assolutamente trascurabili e superficiali, perdendo di vista quelli che sono gli aspetti davvero importanti delle nostre esistenze. Il nostro equilibrio interiore, la nostra soddisfazione, il nostro benessere non sono dipendenti da aspetti puramente materialistici, ma dipendono dalla consapevolezza di dover rispettare ed amare tanto noi stessi, che il nostro prossimo, che non è semplicemente l’amico, il parente o il partner di turno, ma che comprende tutto il creato, ad iniziare da chi ci è vicino per terminare con il pianeta che ci ospita e che ha permesso lo sviluppo della stessa vita.
Ne saremo capaci? Oppure continueremo a danneggiare gli ingranaggi che ne permettono il corretto funzionamento?
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