venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

In/Out, Fabio Zuffanti

Mik Brigante Sanseverino Aprile 1, 2019 Dischi Nessun commento su In/Out, Fabio Zuffanti

Giove e Saturno, Oberon, Miranda e Titania / Nettuno, Titano, le stelle possono impaurire. Partiamo proprio da qui, dalle nostre emozioni, che vagano in quest’epoca che crea e distrugge continuamente falsi miti: non ci sono più riferimenti spaziali e nemmeno temporali, un eterno presente virtuale assorbe le nostre migliori energie. Nulla ci resta dentro, è tutto transitorio, tutto modificabile, tutto può essere gettato via e persino le stelle vengono messe in discussione.
Abbiamo così tante opzioni, che, a guardar bene, forse, non ne abbiamo proprio nessuna. Siamo soli, dispersi in miliardi di byte, in un infinito cloud di voci di cui non riusciamo a distinguere la provenienza ed, a volte, neppure cosa hanno da dirci. Ci risvegliamo così, ogni singolo giorno, e forse avremmo fatto meglio a restare con gli occhi chiusi, a fingere di dormire.
“In/Out” è l’inconsolabile congedo dell’uomo moderno da quell’insieme di stati emotivi, che, appunto, rappresentavano la sua stessa umanità. Senza di essi restano solo dei fragili involucri di carne, ossa e sangue, che credono, stupidamente, di avere il pieno controllo delle loro piccole vite. Le armonie della voce di Fabio Cinti si fondono, in maniera naturale, ai concetti e alle parole di Fabio Zuffanti, mentre le sonorità progressive si lasciano sporcare e contaminare da passaggi più elettronici, dai synth e da una sana e distaccata nostalgia per le melodie pop, dance e no-wave dei primi anni Ottanta. Frantumare ciò che sappiamo, renderlo irriconoscibile; perché è questo quello che la società, che abbiamo costruito, sta facendo alle persone. Ed ecco, allora, che lo stesso processo di deframmentazione viene utilizzato anche per dare forma e sostanza ai nove brani di questo album. L’amore è perduto, la disillusione ha preso il sopravvento, un mondo fluido ci avvolge e fagocita i nostri tratti caratteristici, ci toglie il gusto del rischio, quello di cadere e poi rialzarsi. I rischi sono troppi, meglio restare soli, non sapere chi siamo e cedere il timone a questo globalizzante e penetrante processo di omologazione.
“In/Out” è una fotografia, un’istantanea di quella che è la nostra condizione, per cui, nonostante le considerazioni più negative che ciascuno di noi potrebbe fare pensando alla propria situazione personale, il disco vuole essere, soprattutto, uno spunto per riflettere, per porsi una serie di domande che ci conducano al risveglio delle coscienze ed in particolare al recupero delle nostre peculiarità, buone e cattive, perché senza il rischio dei sentimenti siamo e resteremo per sempre dei semplici burattini. Inutile dare la colpa ai cattivi maestri, inutile nascondersi nel ventre molle d’una balena, inutile sperare che la magia d’una fatina riesca a salvarci. La nostra salvezza siamo noi stessi e le nostre interazioni con tutto ciò che ci circonda; la salvezza è dentro di noi ed, allo stesso tempo, è fuori, nel modo con cui ci relazioniamo agli altri. Dentro e fuori. In e out.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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