“Three” fu prodotto in sole mille copie e rappresenta l’esordio discografico degli U2, o U-2 come fu scritto all’epoca sulla copertina di questo EP. Gli anni Settanta erano ormai giunti al termine, siamo infatti nel Settembre del ’79 e grazie all’onda cinica e distruttiva del punk, le sonorità new-wave, post-punk e dark stanno soppiantando, nelle nuove generazioni, tutta la complessità, la maestosità, l’epicità del progressive rock, dell’hard rock e dell’hard blues che avevano dominato il decennio che si stava chiudendo.
I ragazzi, ispirati dall’etica punk del “do it yourself”, dalle nuove tendenze ed avanguardie artistiche che stavano nascendo in America, dalle innovative conquiste tecnologiche che avrebbero dato grande impulso e vigore alla musica elettronica, iniziarono a proporre una musica agitata ed instabile, tagliente e minimalista, che avrebbe attraversato e caratterizzato tutti gli anni Ottanta con definizioni, forme, sapori e simbologie peculiari, le quali – a loro volta – si sarebbero intrecciate e mescolate ripetutamente tra loro: post-punk, new wave, new romantic, darkwave, gothic rock, synth pop, no wave.
In questo scenario profondamente dinamico e recettivo, in un mondo ancora tormentato dai fantasmi della guerra fredda e dell’incubo nucleare, quattro ragazzi irlandesi pubblicarono con l’etichetta CBS Ireland, un prezioso EP; semplicemente tre brani – “Out Of Control”, “Stories For Boys” e “Boy/Girl” – che anticiparono il loro primo album “Boy” del 1980.
I primi U2 guardavano alle sonorità più elettriche, malinconiche ed essenziali della Nuova Ondata, quelle più vicine a band post-punk come i Wire o i Public Image Ltd, ma allo stesso tempo fecero proprie e riformularono, in base alle proprie esperienze ed al proprio modo di intendere la vita, le atmosfere struggenti, tenebrose ed evocative dei Joy Division di Ian Curtis, a cui la band irlandese dedicherà il brano “A Day Without Me”.
“Out Of Control” è legata al Tempo, al fatto che non siamo in grado di governarlo e prevederlo e per quanto possiamo affannarci, sbatterci e dannarci, esso è completamente aldilà del nostro controllo. Non accettare questa verità potrebbe farci impazzire, trasformare la nostra inquietudine in rabbia e farci finire in una spirale di comportamenti violenti ed irrazionali che ci lascerà, ogni giorno, più vuoti e più soli. È vero, la Nascita, così come la Morte, prescindono dalla nostra volontà, ma possiamo tentare di riprendere parte del controllo perduto provando a fare semplicemente le cose che ci piacciono e ci fanno sentire bene. Ma spesso, purtroppo, facciamo esattamente l’opposto, preferendo ciò che ci conviene o che ci viene indicato dagli altri; comportandoci così rifiutiamo, in pratica, di vivere davvero le nostre vite, le nostre storie: “There’s a place I go / and it’s a part of me”, canta Bono nel secondo brano dell’EP, la celebre “Stories For Boys”.
È ovvio che i primissimi U2 trattino e sentano proprie tematiche adolescenziali e giovanili, in fondo si tratta di quattro ragazzi che non hanno ancora chiaro quale sarà la loro strada, ma hanno deciso di sceglierla a modo loro, seguono il proprio inconscio ed i propri sogni, tentando di trasformare la loro musica in qualcosa che possa veicolare le loro emozioni, i loro sentimenti, la loro energia, verso gli altri, verso un pubblico sempre più grande.
Pubblicazione: 26 settembre 1979
Durata: 9:58
Dischi: 1
Tracce: 3
Genere: Post-Punk
Etichetta: CBS Ireland
Produttore: U2, Chas De Whalley
Registrazione: agosto 1979
1. Out Of Control – 3:50
2. Stories For Boys – 2:39
3. Boy/Girl – 3:21
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