domenica, Dicembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

No Home Record, Kim Gordon

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 11, 2019 Dischi Nessun commento su No Home Record, Kim Gordon

“No Home Record” è esattamente quello che ci aspetteremmo da Kim Gordon: una sfida avanguardista condita di suoni abrasivi e minimali che guardano al rock elettrico, al noise ed al punk, senza disdegnare passaggi più accattivanti, come “Paprika Pony” che suona come un pezzo hip-hop ipnotico e sperimentale addolcito dalla voce dell’artista americana. Una dolcezza che si trasforma nella spigolosità punkeggiante della successiva “Murdered Out”, ricca di chitarre distorte e bassi minacciosi.

Kim Gordon prende di mira, con la sua sferzante ironia, il rampante arrivismo capitalista a stelle e strisce: “Golden vanity / You can pee in the ocean, it’s free”.

Non è roba tua, non sei legato a questi luoghi, non possono esserci ricordi a tormentarti o crisi di nostalgia improvvise, nascoste nei cassetti o nei vecchi armadi, di conseguenza sei più libero di seguire la tua strada, di dare sfogo alle tue passioni, di creare qualcosa che sia davvero solamente tuo. È questo il concetto che sta alla base del disco, Kim è sé stessa in un luogo del tutto anonimo e privo di passato, come può essere solo, appunto, la camera da letto o il soggiorno di un Air BnB. Le linee sono pulite, gli ambienti luminosi, un’ordinarietà spiazzante che consente al flusso della propria coscienza di gonfiarsi a dismisura, di graffiare via lo sporco che ha reso troppo pesanti le nostre giornate; il torbido diviene reale e consistente nel punk tagliente di “Air BnB”, che mira a distruggere i fantasmi del passato in modo da poter assaporare davvero la libertà.

Quella che, infatti, sempre più spesso, oggi, scambiamo la libertà è solo consumismo. Pensiamo che il poter entrare in un negozio e comprare ciò che vogliamo, sia la libertà, ma in realtà non è altro che la gabbia in cui siamo stati rinchiusi, la trappola per il nostro intelletto, la droga che consente di tenere imbrigliati i nostri sogni alle malinconie ed alle nostalgie di ciò che abbiamo perduto. Pensiamo che il passato sia sempre meglio e così non abbiamo alcuna fiducia in noi stessi e nel futuro e ci accontentiamo così di oliare gli ingranaggi dell’economia riducendo il nostre presente, l’unica vita che abbiamo davvero, in una cena al ristorante, una vacanza esclusiva, un weekend di shopping sfrenato, un nuovo televisore in salotto.  Roba che pensiamo sia nostra e che ci impedisce di vedere la casa squallida e la triste nella quale ci siamo rifugiati. L’unica salvezza possibile è l’evasione, il viaggio vero, attraverso il mondo vero, quello che puoi vedere mentre un’auto sfreccia, nella notte, da una costa all’altra dell’America, portando con sé tutti i sogni e le fantasticherie che questa ragazza tiene stretti a sé, mentre le immagini prendono forma nei suoni e nelle inquietudini compulsive di “Sketch Artist”.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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