Ogni attimo è unico. Se tenessimo sempre a mente questa semplice considerazione, probabilmente non sprecheremmo le nostre giornate a perseguire obiettivi inutili e riusciremmo davvero a vivere un’esistenza immune da egoismi e gelosie. Ciò che “Torneremo Ancora” vuole cercare dentro di noi è la libertà, che non significa semplicemente fare ciò che ci pare e gettare via le nostre vite, ma essere capaci di sfruttarne ogni minuto, in armonia col mondo circostante, senza aver paura di non poter essere noi stessi e senza cercare di nascondere con la prepotenza e la prevaricazione la propria insicurezza.
“La vita non finisce” e nulla è perduto per sempre, c’è sempre la possibilità reale di ripartire, di rinascere, di risvegliarsi dal sonno e di tornare in quei luoghi che credevamo d’aver smarrito. Luoghi che non sono solo fisici o geografici, ma che possono rappresentare anche dei ben definiti stati mentali ed emozionali. Ciò che traspira dai versi del cantautore catanese è la consapevolezza dell’eternità dei nostri sogni e dei nostri sentimenti; essi non andranno mai sprecati o distrutti, non moriranno mai, ma faranno parte di un ciclo infinito di trasformazioni che conserveranno, per sempre, la traccia del nostro passaggio, l’orma indelebile della nostra unicità e della nostra umanità. È questa la Bellezza, la vera Bellezza, quella che prescinde dalla materia, dalla forma, dalle caratteristiche fisiche dei corpi, ma che è pura energia. Pertanto, essendo una forma di energia, è evidente che non possa essere distrutta, ma possa solo diventare qualcos’altro; essa farà per sempre parte di questo Universo; è la testimonianza più concreta e plausibile del soffio amorevole e creativo di Dio.
L’infinito è insito in noi, quando lo avvertiamo non possiamo fare a meno di commuoverci, di ridiscutere quelle che sono le nostre priorità. Forse siamo davvero degli angeli caduti, senza più memoria di sé stessi; creature che si sono ammalate, contaminandosi di rabbia e violenza, d’ingordigia e bramosia, di orgoglio e falsità, d’ipocrisia ed ottusità e che ora tentano di guarire. Ma come ogni guarigione, si tratta di un processo lungo e difficile, che richiede impegno e soprattutto la forza di distaccarsi da tutte quelle cose che riteniamo importanti, ma che, invece, non fanno altro che renderci ciechi. Per quanto le nuvole si affannino e si diano da fare, non potranno mai cancellare il Sole; il Sole è sempre lì, al suo posto, sta a noi ritrovarlo. Sta a noi ritrovare ciò che abbiamo perso, sta a noi ritornare ancora ed ancora ed ancora.
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