Prendete l’autostrada e godetevi questo viaggio, scivolando lungo l’asfalto che ci condurrà verso il futuro. In un inverno qualsiasi, a metà degli anni Settanta, da un flusso disordinato di elettroni viene alla luce quella che possiamo considerare la perfetta sintesi di musica pop e drum-beat, una corsa di 22 minuti attraverso sonorità elettroniche , trance ed ambient, che rappresentano il seme primordiale da cui in tanti, nel corso degli anni a venire, prenderanno ispirazione.
La forma ed il contenuto, lo spirito e la materia, divengono indistinguibili e ciò permette a quest’album, nonostante il suo apparente minimalismo espressivo, di catturare e tenere in scacco, da sempre, gli ascoltatori. Basta perdersi con lo sguardo nell’autostrada disegnata in copertina, basta sintonizzarsi sul suono del clacson o sul rumore del motore che si sta avviando, per ritrovarsi in una galassia sconosciuta ed ammaliante di tastiere elettroniche e suoni sintetici. Una processione rapida di melodie artificiali che sembra voler fare il verso a questo mondo moderno che, intento a correre sempre più veloce, a costruire nuovi aggeggi e nuove diavolerie, a trasformare qualsiasi aspetto fantasioso e creativo in mero profitto, sembra dimenticarsi del suo lato umano e così facendo rischia di perdere la rotta e finire, purtroppo, risucchiato da un buco nero di insoddisfazione, apatia, inutilità ed ingordigia.
“Autobahn”, infatti, non è una corsa senza meta, i Kraftwerk hanno tutta l’intenzione di mantenere saldo il controllo del proprio veicolo. L’obiettivo è godersi ogni metro della strada, di non tralasciare il mondo circostante, di assaporare la rapidità con cui le nuvole scorrono verso l’orizzonte, ma anche la profondità delle ombre della notte. Ralf Hutter e Florian Schneider non sono ammaliati solo dalla modernità e dal futuro, ma nel background del disco mantengono vivi i ritmi afro e funk, le atmosfere psichedeliche e visionarie degli anni Sessanta, così come è possibile assaporare i riverberi e la leggerezza fascinosa dei Beatles o dei Beach Boys. È così che plasmano quel futuro che ritroveremo, dopo anni, nei big beats che faranno ballare il mondo intero: in tal senso “Autobahn” diviene una vera e propria strada di raccordo e collegamento tra una metropoli di vetro e metallo ed i campi in fiore agitati dal vento, tra un flauto bucolico ed ancestrale e la voce artificiale ed ipnotica dei computer.
Pubblicazione: 1 novembre 1974
Durata: 43:32
Dischi: 1
Tracce: 5
Genere: Krautrock
Etichetta: Philips
Produttore: Conny Plank, Ralf Hutter, Florian Schneider
Registrazione: maggio 1974
1 – Autobahn – 22:43
2 – Kometenmelodie 1 – 6:26
3 – Kometenmelodie 2 – 5:48
4 – Mitternacht – 3:43
5 – Morgenspaziergang – 4:04
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