domenica, Novembre 24, 2024
Il Parco Paranoico

The Later Years 1987-2019, Pink Floyd

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 28, 2019 Dischi Nessun commento su The Later Years 1987-2019, Pink Floyd

Cosa spinse David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright – nell’87 – a continuare come Pink Floyd, dopo il netto taglio finale voluto da Roger Waters nell’85? I malpensanti risponderebbero parlando semplicemente di soldi, qualcuno parlerebbe di ego ferito, di orgoglio, di voglia di dimostrare di essere capaci di andare comunque avanti, di desiderio di fama e notorietà oppure del fatto che, dopo tanti anni all’ombra rassicurante di Pink Anderson e Floyd Council, probabilmente, a tre quarantenni quella sembrò la scelta più facile, più comoda e più naturale.

I Pink Floyd erano diventati celebri grazie, soprattutto, alla potenza e alla profondità dei loro lavori concettuali: “Dark Side Of The Moon” toccava con mano la follia e tutto ciò che spinge l’uomo moderno a perdersi sulla faccia oscura della Luna; “Wish You Were Here” ruotava attorno al vuoto ed all’assenza, nonché attorno alla figura geniale, ma ingombrante e complessa di Syd Barrett; “Animals” ripercorreva le ossessioni orwelliane della fattoria degli animali, narrando di un mondo distropico governato da Maiali feroci, abietti e senza scrupoli; “The Wall” scrutava nelle esperienze più intime di Pink/Syd/Roger, quelle che lo avevano condotto a costruire un muro protettivo attorno ai propri sentimenti, ma che, allo stesso tempo, lo avevano costretto ad un’esistenza alienante, estraniante e solitaria, da cui egli avrebbe potuto salvarsi solamente sottoponendosi al processo ed al giudizio finale del Verme, il quale avrebbe decretato l’abbattimento del muro; “The Final Cut”, infine, era una critica cinica e spietata a tutte quelle politiche e quegli atteggiamenti che si basano sull’idea di poter risolvere le questioni e le dispute ricorrendo alla guerra, senza prendere minimamente in considerazione ciò che essa può significare, in termini di dolore, di perdita e di sofferenza, per le persone comuni.

“The Later Years”, invece, è basato soprattutto su “A Momentary Lapse Of Reason” e “The Divison Bell”, album in cui l’aspetto concettuale viene completamente meno, così come scompaiono sia l’imprevedibilità visionaria e fanciullesca barrettiana, che il crudo liricismo watersiano; tutto diventa più etereo; la natura, con i suoi ritmi, i suoi equilibri ed i suoi cicli ricorrenti, prende il posto delle inquietudini interiori che avevano caratterizzato i dischi precedenti; lo stesso suono diventa più diretto e più pulito. Tutto ruota, adesso, attorno alla figura di David Gilmour, che oltre ai due storici compagni di viaggio, concede spazio e possibilità di esprimere le proprie idee anche ad altre persone, ad iniziare dalla moglie Polly Simson e dal fidato Bob Ezrin, riuscendo così a dare vita ad un progetto allargato che risulterà, a conti fatti, essere più grande rispetto a quella che sarebbe stata la somma delle singole parti costituenti.

“The Later Years”, dunque, facendo leva sui due album citati e sui live registrati nel periodo di riferimento (su tutti il celebre Knebworth del 1990), fornisce una visione accurata di quel periodo storico; molti dei contributi presenti, inoltre, sono stati migliorati grazie ai remix del 2019, che assieme ai video ed agli outtakes rappresentano le attrattive di maggiore interesse. Tra i video, ad esempio, spicca la registrazione dell’esibizione del 10 Maggio del 2007 durante il tributo a Syd Barrett: fu l’ultima volta che Gilmour, Mason e Wright salirono su un palco assieme ed è evidente che ciò ha un significato ed un fascino assoluti ed indiscutibili per i grandi fan della band inglese. Siamo di fronte ad un cofanetto unico, assolutamente apprezzabile dal punto di vista del package e dei cimeli storici di contorno, che farà la felicità di tantissimi estimatori, i quali lo acquisteranno indipendentemente dal costo e dalla varietà dei contenuti presenti. Sotto quest’ultimo punto di vista, ad esempio, il sottoscritto preferisce di gran lunga il primo cofanetto pubblicato, “The Early Years”, ma è chiaro che si tratta di due prodotti estremamente diversi tra loro, connessi a periodi storici e musicali profondamente differenti e cronologicamente lontani, per cui il giudizio rientra per lo più nell’ambito delle preferenze soggettive e nulla toglie alla grandezza ed all’importanza di questa band, né alla gioia ed alla voglia dei fan di possedere sia l’uno che l’altro cofanetto.  

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.