Riprendere il controllo della propria vita, di scelte estremamente difficili e dolorose, rivendicarle per sé, è il nodo attorno al quale la musica e le parole di “Land Of No Junction” prendono forma. Ma prima che ciò avvenga, prima che gli archi e le chitarre dipingano le loro atmosfere folk, misteriose e cinematografiche, vi è un momento in cui troviamo riparo e rifugio in un mondo solitario e lunare, la terra del sogno in cui raccogliamo le nostre energie ed i nostri pensieri, in cui la stessa sofferenza, fisica e mentale, può trasformarsi nel valore aggiunto che ci permette di non aver paura di superare quelli che crediamo siano i nostri limiti. Limiti che vengono creati da noi stessi, dalle congetture che ci inculcano sin da bambini e che una società, spesso eccessivamente retrograda e maschilista, continua ad accrescere ed alimentare con il passare degli anni.
Il disco che uscirà il 24 Gennaio 2020, nasce dal bisogno di trovare il proprio cammino, mentre il mondo che ci circonda continua a cambiare e porci delle questioni a cui, ormai, i modelli di società in cui siamo cresciuti non sono più in grado di dare delle risposte adeguate; ciò che, infatti, essi fanno spesso è negare, costruire vincoli e divieti, nascondersi dietro la legge di Dio o degli uomini, mentre, nel frattempo, un vortice di eventi, di gioie e sofferenze, di perdite insopportabili e scoperte inimmaginabili entrano ed escono di continuo dalle nostre vite.
Gli stessi spazi che nell’album vengono riempiti da archi, percussioni e chitarre rappresentano gli spazi vuoti delle nostre esistenze, quelli che ci fanno paura con i quali, persino questa nostra società, così tecnologicamente avanzata, ha timore di confrontarsi perché rifiuta di guardare dentro di sé, nei suoi bisogni primordiali e di dibattere di concetti quali la salvezza ed il peccato, il perdono e la redenzione, la vita e la morte, la fede e la scienza, la verità e la menzogna, la fede e la libertà di prendersi le proprie responsabilità.
Incamminarsi verso la terra in cui la notte si mescola al giorno, la luce all’oscurità, le lacrime al sorriso, non è la nostra mete definitiva, non lo è per noi, non lo è per Aoife Nessa Frances, ma è sicuramente il primo passo che dobbiamo fare per liberare il nostro orizzonte mentale dagli incroci precostituiti ed ormai vecchi e consumati.
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