L’Altro è lo specchio attraverso cui vediamo noi stessi, la nostra parte più accettabile e conforme e quella più violenta e bestiale, ma se siamo in grado di accettarla, di nutrirla e di plasmarla, sarà proprio questa bestia ribelle ad insegnarci ad amare.
È così che inizia “Heroes” (1977), uno degli album più celebrati ed importanti di David Bowie. Un album che, sin dalle sue prime parole, pone l’accento e mette in risalto l’aspetto visuale della musica, non solo per comprendere ed interagire con l’artista che abbiamo di fronte, ma anche per capire, non solo attraverso le sue parole e la sua musica, ma anche attraverso le sue espressioni, il suo aspetto, i suoi movimenti, la sua fisicità, noi chi siamo e cosa possiamo diventare. Quando Masayoshi Sukita scattò quella foto non sapeva sarebbe diventata la copertina di uno degli album più significativi della storia del rock.
“Stardust Bowie by Sukita” è la mostra fotografica che ci permette di approfondire il rapporto professionale ed umano tra questi due artisti, oltrepassando i confini naturali tra ciò che è “immagine” e ciò che è “suono”, ed amplificandone a dismisura gli effetti positivi ed il potere immaginifico ed evocativo: perché se è vero che nella musica di David Bowie la componente visiva e teatrale fu esplicita ed intensa, è altrettanto vero che gli scatti di Masayoshi Sukita, non solo quelli che ritraggono David Bowie, ma anche quelli che ritraggono Marc Bolan o Iggy Pop e persino le opere non direttamente connesse al mondo del rock, hanno in sé un potente richiamo sonoro nel quale glam rock e premonizioni punk si mescolano con le atmosfere misteriose ed introspettive della psichedelia o quelle calde e passionali del blues rock.
La retrospettiva, a cura di ONO Arte, è visibile al Palazzo Fruscione, a Salerno, dal 4 Gennaio al 27 Febbraio e sarà accompagnata da tutta una serie di dibattiti ed eventi musicali e cinematrografici che approfondiranno da prospettive diverse il percorso umano ed artistico di David Bowie, la sua capacità di essere attuale e perfettamente in grado di connettersi con l’animo nascosto delle persone e tirarne fuori quelle emozioni che, solitamente, per paura, esse tengono rigorosamente nascoste. Non solo agli altri, ma soprattutto a sé stesse, fingendo di essere diverse; fingendo di aver dimenticato i propri sogni; fingendo di esser felici e soddisfatte della vita che conducono, dei rapporti che coltivano, delle scelte che fanno quotidianamente. Ma nessuno nasce schiavo e sottomesso; nessuno nasce piegato; nessuno nasce già vinto; nessuno nasce col cuore colmo di obblighi, divieti e timori, tutti possiamo essere gli Eroi delle nostre Storie, anche solo per un giorno.
“We can be Heroes, just for one day”.
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