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Il Parco Paranoico

Electrosteen, AA.VV.

Mik Brigante Sanseverino Febbraio 3, 2020 Playlist Nessun commento su Electrosteen, AA.VV.

La Palestina. Dov’è?

Forse solo in una poesia, come scrisse il poeta e scrittore palestinese Mahmud Darwish. Oggi ci sono linee sottili su grandi e piccole carte geografiche; c’è una striscia di terra sovraffollata, stretta tra il mare nostrum e lo Stato d’Israele; un altro territorio, aldilà del fiume Giordano, è perennemente condizionato dalle politiche espansionistiche israeliane, dalle sue colonie, in attesa di conoscere quale sarà il suo destino, se ne avrà davvero uno o se sarà cancellato per sempre. Un po’ come è accaduto, dopo la II Guerra Mondiale, quando un popolo antico, le sue città, la sua geografia, la sua storia, la sua cultura, le sue usanze, le sue tradizioni sono state, praticamente, sostituite e messe da parte, nel senso letterale del termine.

Dunque, ancora una volta, dov’è la Palestina?

Spesso quando sentiamo il suo nome, pensiamo, immediatamente, alla guerra, agli attentati per le strade, alle rivolte violente, alle morti innocenti, ma ne esiste anche un’altra e viene da Ramallah, proprio da quel territorio aldilà del Giordano che l’ONU sostiene, quasi ironicamente, abbia lo “status non membro di osservatore permanente” e che, di fatto, è quasi totalmente occupato militarmente da Israele. Ebbene, proprio da Ramallah, proviene questa suggestiva compilation di musica elettronica nella quale alle tipiche sonorità di matrice tradizionale e folkroristica arabo-mediterranea si uniscono elementi metropolitani e moderni.

Muqata’a, Bruno Cruz, Sama, Nasser Halahlih sono solo alcuni di quelli che tracciano altre e più profonde linee; linee che partono dai giorni nostri, dai rumori che ascolti per strada, dalle onde del mar Mediterraneo, dalle oasi nel bel mezzo del deserto, dalle ritmiche rap e dub, da quelle house e trip-hop, per giungere a toccare con mano la nostra Storia comune e condivisa, le città, i luoghi e le terre che furono la culla della civiltà e dove, oggi, purtroppo, risuonano, troppo spesso, accanto alle voci dei bambini e della gente comune, quelle dei missili e dei cannoni, dei fucili e delle pistole, lasciando sempre meno spazio e meno opportunità a progetti artistici, sociali, umani, come questo interessante ed evocativo “Electrosteen” della label egiziana Moskatell Records, il cui obiettivo è semplicemente quello di ricordarci quali sono le cose che ci fanno emozionare, che possono creare legami e vincere le reciproche paure.

Palestinesi sono i tuoi occhi,
il tuo tatuaggio
Palestinesi sono il tuo nome,
i tuoi sogni
i tuoi pensieri e il tuo fazzoletto.
Palestinesi sono i tuoi piedi,
la tua forma
le tue parole e la tua voce.
Palestinese vivi, palestinese morirai.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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