domenica, Dicembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Every Bad, Porridge Radio

Mik Brigante Sanseverino Marzo 2, 2020 Dischi Nessun commento su Every Bad, Porridge Radio

You will like when you meet me / You might even fall in love”. “Ti piacerò davvero quando mi incontrerai, potresti persino innamorarti”, recita uno dei versi di “Sweet”, uno dei singoli estratti dal secondo album dei Porridge Radio, “Every Bad”. Un verso semplice che resta in bilico tra il dolce e l’amaro, tra il bisogno di non restare soli e la voglia di prendersi cura di sé stessi nel miglior modo possibile. Un verso che ha, appunto, il sapore amaro del passato, della delusione che nasce dall’incomprensione, dal fatto che non siamo riusciti a stabilire una canale di comunicazione pulito, lasciando che le reciproche diffidenze ed il rumore di fondo avessero la meglio sui nostri sentimenti. Ma, allo stesso tempo, queste parole risuonano di dolcezza, di fiducia verso l’imminente futuro, che ci farà scoprire o semplicemente ritrovare ciò di cui abbiamo bisogno.

Siamo in bilico, dunque, e se ciò, da un lato, può apparire inquietante e ci toglie quei riferimenti che pensavamo fossero indispensabili per sentirsi soddisfatti ed appagati, dall’altro ci permette di non darci mai per vinti e di non accettare, supinamente, tutta la merda che ci piove addosso.

“Lilac” è un piccolo inno alla speranza, un incitamento a scovare quale sia il lato migliore delle cose, a trovare un margine possibile di miglioramento, un modo per re-inventare sé stessi e ricostruirsi dal basso, dai propri errori e dalle proprie perdite. Questo non significa diventare vulnerabili e lasciarsi piegare da ogni evento, ma trovare forza nella trasparenza. “Every Bad”, che uscirà il 13 Marzo, è stato concepito a Brighton; risente, quindi, della vicinanza del mare e delle sue onde, che possono essere sia placide e tranquille, che tumultuose e violente. La sua voce oltrepasserà ogni barriera e riuscirà a toccarci l’anima, permettendoci di comprendere e rielaborare il nostro bagaglio emotivo, di metterlo in relazione con gli altri, senza la preoccupazione di risultare diversi dall’immagine e dalla percezione che il mondo esterno ha di noi.

Nonostante “Every Bad” sia un lavoro personale, che scava a piene mani nell’intimità, nei pensieri e nelle idee di Dana Margolin, ci lascia la libertà di innestare le nostre sensazioni ed i nostri ricordi su una trama musicale che riesce, sempre, ad essere “leggera” e non finire intrappolata nelle paludi dei propri sensi di colpa e delle proprie eccessive elucubrazioni mentali. Le dinamiche dell’album restano vive e brillanti, con i nervi pronti a scattare e seguire le dinamiche più taglienti del post-punk o quelle più morbide del dream-pop, mentre il mare e la spiaggia di Brighton contribuiscono a dare ampio respiro ai brani, a non aver paura di sperimentare, di correre e poi fermarsi, di ripetere frasi già dette, in maniera tale da farcele entrare in testa e spingerci a cambiare il nostro approccio alla vita; senza alcuna pretesa di sconvolgerla, ma semplicemente il tentativo di salvarla da un incedere che potrebbe farsi troppo morboso, autolesionista e dolente. Non dobbiamo assolverci da chissà quali colpe, non dobbiamo chiedere continuamente scusa, dobbiamo semplicemente vivere e migliorarci giorno per giorno.  

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.