Che in Grecia, già da anni, vi sia una scena abbastanza variegata ed originale di band che guarda alle sonorità stoner, sludge, doom, alternative rock, ormai, è un dato di fatto. Non lo scopriamo certamente oggi e non c’è bisogno di citare qualche nome famoso per provarlo.
“Entropia” è un disco vivace e passionale, che si lascia ascoltare piacevolmente dall’inizio alla fine e che cuce elementi hard-rock classici ed altri di matrice stoner, oltre a fare bella mostra di un groove vintage che guarda soprattutto alle sonorità grunge ed alternative metal degli anni Novanta.
“White Wolf” parte con un incedere lento ed incisivo, ha il sapore del sole che brucia la pelle, di un cerchio infinito che continuiamo a percorrere, dei Soundgarden e di un passato che ci appare lontano e perfetto, soprattutto se lo mettiamo al confronto con le difficoltà e le perdite del nostro presente, con il disordine che diventa l’unica regola in un mondo paranoico che sembra aver abiurato ogni sua legge, ogni suo riferimento, ogni sua certezza. È tutto provvisorio, tutto precario, tutto opinabile e persino la Verità non è più certa di essere tale.
Non bisogna, però, cadere nella trappola di restare ancorati a ciò che è stato, anche se la voce del tempo è affascinante, altrimenti diventeremo la copia inutile e sbiadita di qualcosa che è esistito già ed il caos ed il disordine prenderanno ancor di più il sopravvento ed il controllo delle nostre vite. Ogni aspetto della nostra esistenza, come ci ricorda la copertina del disco è duale, contiene un principio ed una fine. E la vita stessa continuerà finché gli esseri umani saranno capaci di rinnovarsi.
“Nosedive” ci riporta al presente, alle sue frenetiche ed insensate dinamiche, mentre Natasha Tsirou dà forma e corpo a questa sua nenia elettrica, che apre le porte alle divagazioni blueseggianti, ipnotiche ed incalzanti di “Entropia” in un alternarsi di momenti più frenetici ed ossessivi ad altri che sono più psichedelici e riflessivi, quasi come se la band volesse concentrare tutte le sue energie, prima che “Armed To The Teeth” sferzi il colpo decisivo, bruci tutto il male e lasci al settimo sole il compito di far cadere il suo velo definitivo sul nostro povero mondo.
È la fine? No, è solamente l’inizio.
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