Dream-pop notturno per illuminare il buio e ripulire l’anima dalla fuliggine che le si deposita sopra durante le nostre giornate, quando siamo troppo impegnati a rincorrere le medesime necessità materiali e trovare qualcosa che possa appagarci e farci sentire importanti. La notte, invece, possiamo affrancarci dalla routine, possiamo essere liberi di tornare sui dettagli, possiamo fare a meno delle apparenze e concentrarci solo sulle emozioni più essenziali: sulla felicità, sul dolore, sulla solitudine, sull’ansia, sulla paura di non farcela.
È uno di quei momenti nei quali vorremmo semplicemente staccare la spina e sentirci al sicuro nella nostra Atlantide personale, sul fondo dell’oceano di “Chain Of Coral”. Lasciarsi sprofondare è una sensazione dolce ed appagante, ma allo stesso tempo è molto pericolosa, perché cancella ogni emozione, ogni obiettivo e potrebbe farci restare per sempre negli abissi bui. È importante, quindi, avere qualcosa a cui aggrapparsi, che si manifesta nel bagliore di “Feelings Of Plentry”, salvandoci dall’oblio del nulla assoluto.
Un bagliore che si materializza musicalmente in queste melodie slowcore, naturali ed incorporee, che hanno il sapore intenso dell’autunno, delle foglie rosse che lasciano i rami dell’albero e, dopo il loro ultimo viaggio, si adagiano sul sentiero che ci troviamo davanti, mentre, altrove, la città, ancora immersa nei suoi ritmi frenetici e sotterranei, non ha alcuna intenzione di chiudere gli occhi. L’Irlanda e Berlino; la luce del tramonto di “Charlie’s Song” che penetra nella stanza, sui microfoni, gli strumenti e gli amplificatori, colorandoli di un rosso intenso che via, via diviene più cupo e malinconico, fino a sfumare nelle tonalità violacee che annunziano la notte imminente; lo stesso rosso brillante che si riflette sulle vetrate dei palazzi per esser risucchiato, alla fine, dalle luci abbaglianti dei locali, delle strade, delle auto in perenne movimento.
Saramai leech & Cormac O’ Keeffe, ovvero i Perlee, filano le loro trame sonore, congiungono paesaggi lontani, mostrandoci però come le nostre emozioni siano sempre le stesse, così come i nostri veri bisogni, mentre la luce rossa e calante del Sole resta a farci compagnia, andando ad illuminare gli angoli più bui della nostra mente, quei mondi sommersi nei quali la frenesia e la superficialità del mondo emerso non potranno mai arrivare.
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