Fare proprie ritmiche del passato dal sapore romantico e decadente, nonché un misto di impulsivo e nostalgico gothic rock e di post-punk scheletrico e sghembo che attraversano i decenni, ne incorporano l’essenza più cruda ed arrivano ai giorni nostri, nei quali i veleni del neoliberismo della disinformazione si propagano, senza controllo, attraverso la rete globale ed amplificano il lato più egocentrico, individualista, annoiato e superficiale delle nostre personalità.
Il risultato è “Less Of Everything”, un album spontaneo, viscerale, claustrofobico, ma, allo stesso tempo, l’esortazione caustica e tagliente di queste quattro anime dannate del punk a non continuare oltre in questo processo sistematico di annientamento ed auto-distruzione che ci vuole tutti prevedibili, seduti comodamente sui nostri bei divani, atterriti in case che sono sempre più simili a dei musei, nelle quali vecchie e giovani mummie, queste mummie assuefatte e drogate dalle scie elettroniche dei loro monitor 4K, pensano che la libertà sia semplicemente digitare un indirizzo web, postare una propria foto o lanciare un hashtag o magari offendere chicchessia su una piattaforma social perché è sempre più facile quando non lo guardi negli occhi, quando non ti metti nei suoi panni, quando non sei tu.
Ed intanto tutto ciò che faceva parte della nostra sensibilità va drammaticamente a farsi fottere chissà dove; si perde, per sempre, tra questi colpi di basso decisi, nelle stropicciature fosche dei synth, in una batteria densa ed avvolgente, mentre la voce di Maria Cecilia Tedemalm trasforma la palude di menzogne in cui siamo sprofondati in un flusso verbale di cantilene acide, minimali, sofferenti e sfrontate. Le “Es” non si appiattiscono affatto sullo sfondo di qualcosa che è già stato suonato o vissuto in un remoto passato, ma creano il proprio riconoscibile ed artigianale sound; un suono ammaliante e pericoloso, proprio come i tempi a cui esso appartiene, sia nello spirito, che nel corpo. E non parliamo né del ’77, né degli anni Ottanta, stiamo parlando di oggi ed adesso, qui ed ora, a Londra, in Italia, in Spagna, in Cina, in America, ovunque questa banale molecola di RNA ricoperta semplicemente da grasso abbia potuto dimostrare non solo quanto siamo fragili ed indifesi, ma soprattutto quanti di noi possano essere davvero stronzi e cattivi.
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