“Zero Dollar Bill” è l’EP d’esordio dei Do Nothing nel quale la band di Nottingham, attraverso i circa diciassette minuti di queste cinque canzoni, mostra al mondo il suo miscuglio accattivante e tagliente di post-punk ed indie-rock; un miscuglio che non disdegna né i momenti di fragore rumoristico, né quei passaggi più diretti, crudi e minimali che sembrano volerci rammentare come il vuoto di “Fits” sia qualcosa di perennemente presente, minaccioso ed incombente sulle nostre esistenze, per cui dobbiamo essere sempre capaci di incanalare le nostre emozioni, anche quelle più dolorose e sofferte di “Contraband”, in qualcosa di costruttivo.
A parole ciò può apparire semplice, ma nel mondo attuale, nel quale la tecnologia ed il progresso sembrano essersi messi al servizio degli istinti più bestiali, predatori e truffaldini dell’essere umano, quelli che in “LeBron James” prendono di mira, avviliscono e sfruttano le persone più deboli e vulnerabili, è davvero complicato realizzare qualcosa che possa essere duraturo, importante e significativo. È tutto così opinabile, tutto così transitorio, tutto così relativo, che tutto ciò a cui tenevamo ieri, oggi sembra aver perso la sua importanza.
Sembra che ogni momento di questa nostra frenetica e asfissiante esistenza sia destinato ad essere trafitto da una pugnalata alle spalle, mentre siamo intenti a sprecare queste nostre nuove vite dietro una bellezza effimera ed artificiale, costruita ad arte dalle TV e dai social media. Ma quando tutto ciò svanirà, quando non sarà più possibile nascondersi dietro queste maschere effimere, che ne sarà del mondo che abbiamo contribuito a costruire? E soprattutto che ne sarà dei nostri rapporti personali, che, spesso, sono basati solamente sulla forma, sulla convenienza e sull’apparire?
Comments are closed.