Il tempo è circolare, l’inizio e la fine sono strettamente connessi ed intrecciati tra loro, si sostengono a vicenda, mentre noi, avvolti dalla nebbia e dalla foschia, smarriamo la strada di casa e ci ritroviamo a percorrere sentieri ignoti e misteriosi; i medesimi sentieri che altri, prima di noi, hanno percorso, smarrendosi e ritrovandosi, toccando con mano la pace e la guerra, la gioia ed il dolore, la speranza e la delusione, il conforto e la paura, esattamente come sta accadendo a noi adesso, accompagnati dalle sonorità oscure ed accattivanti, spigolose ed armoniose, immediate e meditative, dei Chow, band italiana proveniente da Bologna.
Siamo alla ricerca della salvezza, della nostra antica torre gentile e le 14 canzoni di questo disco rispecchiano ciò che ci troviamo davanti nel nostro cammino: le diverse emozioni – positive e negative – che assaporiamo in questo nostro processo di crescita e conoscenza. Ci ritroviamo a vagare tra le suggestive ed antiche rovine di un’antica civiltà; incontriamo il mitico tricheco beatlesiano; ma siamo anche costretti a confrontarci con i mostri più pericolosi e crudeli nascosti nell’animo umano: l’odio, la rabbia, il razzismo, mentre la politica, illuminata da cinque stelle urlanti, non riesce a svolgere il suo compito naturale e perde la rotta in un caos normativo ed operativo nel quale inizia ad anteporre i suoi interessi a quelli della collettività.
“Ancient Gentle Tower” mescola il lato più oscuro e passionale del grunge con la spigolosità e la ruvidezza del punk-hardcore più crudo e viscerale degli anni Ottanta, senza perdere il gusto per le sfumature riflessive, coinvolgenti e melodiche dell’indie-rock americano degli anni Novanta; tutto ciò dà origine ad un disco vivo e dinamico che utilizza il passato come incipit per creare una miscela di suoni e contenuti completamente nuova, perfettamente in linea con i tempi attuali e desiderosa di risvegliare i nostri sensi intorpiditi e depressi, spingendoci a venir fuori dal baratro di apatia e disillusione nel quale siamo caduti. Un buco nero in cui sembrano trovar posto solamente luoghi comuni, finto buonismo, pigrizia, populismo ed odio gratuito verso tutto quello che ci circonda, compresi noi stessi. La musica, con la sua energia positiva, con la sua capacità di plasmare passato e futuro, può, davvero, fornirci le ali di cui abbiamo bisogno per volare e ritrovare quella torre perduta nella nebbia, in modo tale che la fine torni ad essere inizio.
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