Hardcore e sonorità sporche e rumorose, un’energia che si trasmette attraversando gli anni e le generazioni, arricchendosi di spunti e di punti di vista che il nostro paradossale e per certi versi contorto presente fornisce a chiunque abbia la sensibilità giusta per coglierne le ferite aperte, le facili strumentalizzazioni, il finto buonismo, le pieghe rabbiose e alienanti che il punk sa mettere a nudo, rappresentando, con forza ed efficacia, tutta la loro irrazionale e micidiale follia.
Non solo inni che affondano le loro radici negli anni Ottanta più grezzi, ruvidi e sudati, non solo chitarre taglienti e riff carichi di nitroglicerina, ma la chiara volontà di non nascondere nulla, di non ritirarsi in un passato idilliaco, ma di scavare nel marcio che, spesso, celiamo sotto il tappeto buono delle nostre casette ordinate, donando ai sette brani del disco un’aurea cupa ed oscura, che guarda anche alle atmosfere più torbide, dark e gotiche.
Intanto i nostri giorni scorrono via velocemente e non abbiamo alcuna possibilità di tornare indietro; è tutto così frenetico, tutto così illogico e snervante, che la rottura mentale è perennemente dietro l’angolo, pronta ad aggredirci e ridurre le nostre fragili vite a brandelli. Non fanno altro che trasmetterci messaggi falsi; ci spingono a consumare e comprare; a seguire mode e tendenze temporanee; a curare il corpo, dimenticando volontariamente il nostro spirito, drogandoci e lasciandoci sempre più assueffatti ed incapaci di percepire la realtà del mondo che ci circonda. La nostra anima è alla deriva, lobotomizzata, braccata dai quattro moderni cavalieri dell’Apocalisse, che la band italiana individua nella depressione, nella tristezza, nella paranoia e nel suicidio.
La sola salvezza, dunque, è aprire gli occhi, aggrapparsi a ciò che riesce a risvegliare la nostra passione e che ci tiene vigili e svegli: l’amore, la musica, la libertà espressiva, la verità. C’è molto altro dunque che si agita in profondità, nei vorticosi e sferzanti anthem punk-hardcore dei Blind Ride; non ci resta che gettarci in questo fiume in piena di suoni e parole e lasciarci trasportare dalla corrente.
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