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Il Parco Paranoico

Kids Are Lo-Fi, We Hate You Please Die

Mik Brigante Sanseverino Maggio 27, 2020 Dischi Nessun commento su Kids Are Lo-Fi, We Hate You Please Die

Il disco, in verità, risale alla fine del 2018, ma è stato ufficialmente ristampato quest’anno per cui ora possiamo tuffarci liberamente nelle sonorità acide, taglienti ed allo stesso accattivanti della band francese che propone un miscuglio ben amalgamato di garage e surf-rock, di punk e rock’n’roll, rendendo l’aria elettrizzante e trasformando i nostri nervi tesi in un ultimo slancio positivo verso noi stessi e gli altri.

L’approccio energico ed ironico dei We Hate You Please Die è un invito esplicito a rivalutare i propri spazi, a riprogrammare i propri tempi, a riconsiderare tutte le energie che, normalmente, sprechiamo per correre dietro a situazioni, impegni e faccende che sono assolutamente inutili, superficiali e spesso deleterie.  Ciò che dovremmo fare, dunque, è rendere più essenziali le nostre vite, rinunciare a tutte le sovrastrutture imposte dalla così detta società civile e soprattutto avere un atteggiamento più naturale, più puro, più veritiero, più low-fi nei confronti del mondo circostante, senza preoccuparsi di dover apparire in un certo modo, piuttosto che in un altro.

“Rita Baston”, “Melancholic Rain”, “Hortense” sono frustate nette e decise in questa direzione, scandite da ritmiche vibranti, a tratti colleriche, da un fragoroso background garage-rock, le cui trame si intrecciano ad una suadente, ombrosa ed affilata malinconia punk, che non disdegna, però, oltre ai momenti più rabbiosi e quelli più melodici, passaggi più sarcastici e pungenti. Bisogna svegliarsi, non abbiamo più tempo, fingiamo di scandalizzarci per qualche parola, per una frase, ma poi tolleriamo uno stile di vita nel quale subdole forme di violenza – come il razzismo, la discriminazione, l’ingiustizia, l’intolleranza, la stessa povertà – sono all’ordine del giorno, tanto nella nostra realtà quotidiana, quanto negli amati/odiati social dai quali veniamo risucchiati ed intorpiditi. Una intera generazione sta svanendo nel nulla, nascosta dietro un’emoticon o un pollice all’in su, costretta a vivere un eterno, supertecnologico e precario presente ad alta definizione, senza alcuna possibilità di incidere su quello che sarà il suo futuro. Che ne sarà dei loro sogni? Che fine credete faranno? Pensate che qualcuno li prenderà a cuore? O moriranno, con la schiena spezzata, il fegato gonfio, i polmoni intossicati, lo sguardo basso, nella più gelida e distaccata indifferenza? 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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