Alle ombre fosche ed inquietanti che, sempre più spesso, avvolgono il nostro mondo, i Messer Chups rispondono con le loro suadenti, acide ed accattivanti atmosfere sonore, a base di surf e garage rock, le quali si intrecciano a tutta una serie di immagini, di personaggi, di colori, di contrasti, di tematiche, di espressioni e di luoghi, tipici dell’arte e della cultura pop del secolo scorso. Il loro non è solamente un approccio romantico ed evasivo verso il passato, ma è il modo con cui vogliono mettere a nudo ciò che siamo diventati oggi; i mostri, molto più pericolosi, sanguinari, spietati e crudeli, che minacciano ed attanagliano la nostra realtà quotidiana e che ci spingono ad essere sempre più diffidenti, più ostili, più soli.
I continui richiami ai temi dell’horror-pop, a personaggi caratteristici come Dracula, Batman o Freddy Kruger, ma soprattutto la loro vivida ironia nel rappresentare l’assurdità e la stupidità del Male, sono le armi con le quali la band russa tenta di dare il suo ballabile, sfavillante e divertente contributo al risveglio di queste nostre coscienze tramortite, drogate ed assuefatte. Ecco, dunque, chi sono i veri zombi che se ne vanno in giro per questo mondo, senza preoccuparsi di ciò che accade loro attorno, di un pianeta che è sempre più inquinato e malato, di una società basata esclusivamente su politiche di stampo neo-liberista che non fanno altro che produrre emarginazione, odio, diseguaglianza, guerra, povertà e morte.
I riverberi delle chitarre, le sonorità rockabilly, gli effetti speciali, una linea sottile che parte dalla fredda San Pietroburgo e giunge alla solare California, senza dimenticare le colonne sonore dei così detti b-movie italiani degli anni Settanta o le pagine di grandi autori del brivido come Edgar Allan Poe o Bram Stoker, sono gli ingredienti fantasiosi con i quali i Messer Chups tentano di esorcizzare il male, di ridicolizzarlo, di metterne in evidenza le banalità che, puntualmente, incuranti di ciò che ci ha mostrato la recente storia del Novecento, tendono a ripresentarsi, sotto le mentite spoglie di verità assolute, dinanzi ai nostri occhi stanchi, tentando di sfruttare la superficialità dei tempi moderni per prendere nuovamente il controllo dei nostri pensieri e delle nostre azioni, cancellando quei sentimenti e quell’empatia che, invece, ci contraddistinguono come esseri umani e dei quali la band russa si fa valida portavoce.
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