Distribuzione equa delle risorse del pianeta; impiego di forme di energia rinnovabili in maniera tale da invertire il processo globale di alterazione del clima; adozione di politiche sociali ed economiche che consentano a chiunque, in qualsiasi paese, di poter vivere in pace ed in maniera dignitosa. Un’utopia, penserà qualcuno, ma, allo stesso tempo, una necessità impellente, resa ancor più urgente dalla recente pandemia e dal successivo lockdown, che hanno messo in evidenza tutte le lacune del nostro sistema, nonché l’incapacità, non solo delle nazioni più povere, ma anche di quelle più evolute, ricche e potenti a rispondere, con prontezza, efficienza ed efficacia, alla triplice crisi sanitaria, sociale ed economica che le ha investite. Ed ovviamente, quando ciò accade, sono proprio le persone più fragili, più emarginate, più povere e meno tutelate a dover sopportare le conseguenze più pesanti.
Ormai è chiaro che un cambiamento è inevitabile. Se vogliamo davvero sopravvivere e non piombare in scenari apocalittici di guerra ed anarchia, mentre nel frattempo un virus micidiale stermina milioni di persone, questo cambiamento deve avvenire nell’immediato, deve essere costruito, giorno per giorno, con scelte politiche chiare e concrete che vadano in una ben precisa e condivisa direzione.
Tre canzoni e tre collaborazioni – Algiers, Young Fathers e Soul Williams – nelle quali i Massive Attack mettono nero su bianco le idee e le strategie politiche che hanno sposato. Il loro, infatti, più che un EP è un manifesto politico: proteggere il clima, ridistribuire in modo equo le ricchezze, garantire a tutti le medesime possibilità. Ciò significa energia pulita; modelli economici che riducano l’inquinamento, il riscaldamento globale e le deforestazioni; eliminazione dei così detti paradisi fiscali e di qualsiasi altra evidente stortura economico-finanziaria; possibilità, da parte di coloro che si trovano in evidente difficoltà, di poter ricorrere al reddito universale di base. Queste non sono utopie, ma possono diventare decisioni pratiche, reali ed immediate, sulle quali costruire un nuovo modello di sviluppo economico e di convivenza sociale, una ridistribuzione dei diritti e dei doveri tra le persone ed i cittadini che può, davvero, rendere il mondo intero un luogo più stabile, più pacifico, più prospero, più pulito e più dignitoso. Oggi in molti si sentono insicuri nelle proprie città, sui propri luoghi di lavoro e persino nelle proprie case e credono, erroneamente, di poter essere protetti da politiche, istituzioni e governi sovranisti, le cui scelte ed azioni, però, non faranno altro che acuire le crisi esistenti perchè esse sono volte a rendere sempre più grandi ed evidenti le divergenze e le disparità tra le nazioni, tra le città, tra le singole persone. Ciò, in un medio-lungo termine, si tradurrà in una instabilità sempre più forte che, alla fine, non sarà più gestibile e farà crollare l’intero sistema, mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Il Covid-19 ci ha messo in guardia, può essere un’occasione perché ha messo in evidenza e sta mettendo ancora in evidenza il peggio di alcune idee e scelte politiche, ma ci sta anche mostrando il meglio che esiste nei singoli individui e soprattutto ci sta facendo vedere dove possiamo agire, sin da subito, per costruire una società più coesa, più solidale, più giusta.
Comments are closed.