“The Wholly Other”, il secondo album dei Black Helium, è un rito magico di purificazione scandito da sonorità stoner e psichedeliche, il cui obiettivo è liberare l’anima ed il corpo dalla palude di pregiudizi e falsità, paure ed insicurezze, nella quale siamo sprofondati negli ultimi mesi di isolamento forzato.
“Hippie On A Stab” ci conduce in un mondo devastato e caotico, nel quale le ombre hanno preso il sopravvento ed i ricordi di un tempo remoto echeggiano nel profondo delle nostre coscienze. Nulla è come appare, è difficile distinguere ciò che è reale da ciò che, invece, è solamente frutto delle nostre fobie; la risposta rabbiosa di “Two Masters” e le divagazioni oniriche e struggenti di “Death Station Of The Goddess” penetrano in profondità, oltre la carne, il loro compito è spezzare le catene che ci tengono immobilizzati e permetterci di evadere dalla prigione di assuefazione e penosa accettazione nella quale ci siamo rinchiusi.
Credevamo di essere al sicuro, ma non è affatto così, la pesante batteria, le voci lunari e le chitarre affilate rappresentano la strada che dobbiamo seguire: “On Way Trip” è il superamento di tutte quelle esperienze dolorose e traumatizzanti che ci hanno allontanati da noi stessi, da coloro che abbiamo attorno, dal mondo che ci circonda. “Pink Bolt” assume i contorni di una porta aperta dalla quale le nostre emozioni ed i nostri sentimenti più intimi possono, finalmente, fluire e riversarsi all’esterno, è il momento di riprendersi i propri spazi, di gioire per ciò che abbiamo, è il momento della vita che rinasce, delle atmosfere sognanti e liberatorie di “Teetering On The Edge”.
La band londinese riesce ad equilibrare l’incandescenza del metal pesante e le vibrazioni del rock psichedelico, con uno sguardo alle atmosfere sabbathiane e pinkfloydiane ed uno alle sonorità sludge, grunge e stoner. Hanno tutto quello che serve: una buona dose di magia, una instancabile propensione alle jam, un forte richiamo alle ambientazioni più oscure, sciamaniche ed occulte, la voglia di sperimentare riff e ritmiche possenti, un’ottima conoscenza del passato e un’attenzione perennemente rivolta al nostro presente ed a ciò che ci riserva il futuro. Senza paura di quello che riserverà loro il destino.
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