Prima l’America! Prima gli illuminati ed i pistoleri!
Se anche uno come Jello Biafra ricorre, ufficialmente, ad un video, per la diffusione del suo nuovo brano, significa, effettivamente, che i tempi sono cambiati e lo hanno fatto in peggio. Questo virus ha, inevitabilmente, ristretto i nostri spazi di manovra, ridotto le esibizioni dal vivo e gli incontri; è necessario, dunque, ricorrere anche ad altre strade e la rete è senza dubbio la più ampia tra esse, per presentare e far conoscere la propria musica.
In fondo l’obiettivo non cambia, è sempre lo stesso, dal 1979, e cioè tormentare gli stupidi, i piccoli e grandi Trump che vivono tra noi, gli esportatori di libertà a tutti i costi, i terrapiattisti, quelli che difendono la vita e che il virus non esiste, con la figa inchiodata nel cervello ed una bella AR-15 stretta in pugno.
I Dead Kennedys sono ormai alle spalle, ma Jello Biafra, con i suoi The Guantanamo School of Medicine, non ha alcuna intenzione di addolcirsi o farsi da parte; i suoi restano attacchi esplosivi, taglienti, infarciti di parole al vetriolo, di buon vecchio, massiccio punk rock, contro quel sistema balordo di “verità” immaginarie che incide negativamente sulla salute del mondo, sul benessere fisico e psicologico delle persone, riempendo le loro teste di odio, rabbia, intolleranza e razzismo. Ma le persone non sono affatto stupide, il seme della rivolta è pronto a sbocciare; cosa c’è di meglio, dunque, di una terapia d’urto a base di punk, hardcore e rumore per spingerlo a germogliare?
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