“Boy”, il primo disco degli U2, è il disco dell’adolescenza ed anche dell’innocenza, espressa dagli occhi di Peter Rowen, occhi profondi che sembrano scavarti dentro. Le canzoni, dall’iniziale “I Will Follow” fino alla conclusiva “Shadows And Tall Trees” esprimono il viaggio concettuale, compiuto da quelli che, in fondo, sono quattro ragazzi di 19 e 20 anni, attraverso tematiche quali la fede, la perdita delle persone care, le ansie giovanili, il proprio rapporto con l’Irlanda e la sua storia, l’impossibilità di poter davvero controllare il proprio destino, le innumerevoli ipocrisie e finzioni che caratterizzano l’età adulta, le opere di Oscar Wilde e William Butler Yeats.
“I Will Follow“, infatti, tratta del tema dalla morte, ispirata dalla prematura dipartita della madre di Bono, è sia espressione del suo rimpianto, che del suo impegno nell’aver scelto una strada precisa che, in futuro, egli spera lo condurrà ad esser un uomo migliore, libero da tutte quelle incertezze – sessuali, sociali, nei rapporti umani – che emergono, con forza, dal successivo brano “Twilight” e che rappresentano la stella attorno alla quale ruotano “Boy”, i primi U2, la loro poetica, il lavoro del primo storico produttore Steve Lillywhite. “Out Of Control” è an altro punto focale di questo album, un brano importante anche nei live, nel quale gli U2 esprimono una sorta di amaro fatalismo cosmico: per quanto tu cerchi di fare bene, ci sono eventi, situazioni, momenti che sfuggono completamente dal tuo controllo e che potrebbero farti compiere scelte ed azioni sbagliate, provocando sofferenza a te stesso e soprattutto a quelli che ti stanno attorno.
Il trittico spirituale “I Will Follow” / “Twilight” / “Out Of Control” contribuisce a dare un’idea delle questioni, delle riflessioni e delle domande che si agitano nell’animo di Bono, The Edge, Adam e Larry. Alcune possibili risposte i ragazzi le trovano nelle opere di Oscar Wilde che impregnano brani quali “Stories For Boys” e “The Ocean“: gli uomini, normalmente, fingono; si nascondono dietro un muro artificiale di falsità, ma date loro una maschera ed allora vi diranno tutta la verità.
Dal punto di vista musicale i primi U2 guardano alle sonorità post-punk e new wave, sono essenziali, scarni, fluidi, elettricamente taglienti; intanto, attorno a loro, Wire, Siouxsie And The Banshees, Public Image Ltd, Talking Heads hanno già fatto sentire i loro primi vagiti ed anche e soprattutto i Joy Division di Ian Curtis a cui un ventenne di Dublino dedica la sua “A Day Without Me“, una sentita riflessione sulle tematiche dell’abbandono e del suicidio: “shed a tear, and let love go“. La malattia, la morte e l’amore sembra che vadano a braccetto e la parte finale del disco ne risente fortemente con gli amorevoli versi di “Another Time, Another Place“, le drammatiche ed energiche accuse che gli U2 rivolgono al sistema sanitario in “The Electric Co.“, il nostalgico finale di “Shadows And Tall Trees“, nella quale, tra atmosfere ed ambientazioni tolkeniane, la pioggia, dolce e purificatrice, scivola ovunque: sulle foglie degli alberi, tra le lapidi silenziose e persino sulle maschere che siamo costretti, tutti noi, ad indossare.
Pubblicazione: 20 ottobre 1980
Durata: 42:12
Dischi: 1
Tracce: 11
Genere: Post-Punk, New Wave
Etichetta: Island Records
Produttore: Steve Lillywhite
Registrazione: luglio – settembre 1980
1.I Will Follow – 3:40
2.Twilight – 4:22
3.An Cat Dubh – 4:46
4.Into the Heart – 3:27
5.Out of Control – 4:12
6.Stories for Boys – 3:04
7.The Ocean – 1:34
8.A Day Without Me – 3:12
9.Another Time, Another Place – 4:31
10.The Electric Co – 4:47
11.Shadows and Tall Trees – 5:13
Comments are closed.