venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Northway, The Hovering

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 23, 2020 Dischi Nessun commento su Northway, The Hovering

Nemo. Nessuno. Un luogo nel quale sia possibile isolarsi ed ascoltare l’eco degli innumerevoli mondi, i cui riflessi giungono fino a noi, a volte come sogni innocui, a volte come incubi terribili, come visioni mistiche, come assurdi miraggi o come quelle magiche intuizioni, che, a loro volta, stimolano la nostra fantasia e la nostra creatività.

Piovre gigantesche, tempeste improvvise, abissi profondi, pericolose secche, sonorità strumentali di matrice post-rock che navigano ben oltre i sette mari conosciuti, mescolandosi ed intrecciandosi a vibranti passaggi shoegaze ed a quelle ambientazioni, lente e psichedeliche, capaci di condurci sempre più lontano dall’artificiosità polemica ed omologante dei tempi moderni. Verso i meandri inesplorati del nostro io, verso quel punto inaccessibile e remoto in cui è celata la nostra stessa essenza, costantemente minacciata dalle rabbiose e maligne creature lovecraftiane. Creature di puro odio che bramano distruggere il nostro mondo, piccolo o grande che sia, i nostri ideali, le nostre certezze, le nostre passioni ed i nostri sentimenti, ma dinanzi alle quali la musica della band bergamasca si trasforma in una difesa invalicabile; “The Hovering” assume le sfumature epiche di una colonna sonora strumentale, drammatiche, orrorifiche e spaziali, impedendo così ad Azathoth di risucchiare e fagocitare la nostra umanità. 

Ebbene sì, anche tra le accelerazioni fluide di “Point Nemo”, ciò che abbiamo lasciato in sospeso può tornare a perseguitarci e farci sussultare, perché dietro le calme e pacifiche onde di “Hope in the Storm” può celarsi un doloroso uragano e quello che pensavamo essere il nostro idilliaco angolo di paradiso potrebbe trasformarsi, in un batter d’occhio, in un vero e proprio cimitero. E così perderemmo la leggerezza faticosamente acquisita, non potremmo più restare sospesi sull’orizzonte degli eventi, ma ci ritroveremmo a dover combattere e sforzarci per rimanere a galla tra i detriti, i rifiuti e gli scarti della nostra società iper-tecnologica, caotica e perennemente affamata di tempo, per la quale ciò che conta è solamente questo statico e formale presente dal fondale troppo basso per potersi allontanare.  

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.