Non è detto che il tempo debba per forza cancellare le nostre idee, a volte può aiutarle a maturare e ad acquisire sostanza e spessore, in modo che esse possano aiutarci a fare il punto della situazione, a comprendere meglio il nostro presente, ad accettare gli errori del passato e a produrre qualcosa di bello ed interessante. Gli Strangelight guardano alle atmosfere degli anni Novanta, soprattutto alle sonorità hardcore, punk e garage, le intrecciano ai problemi attuali: alla situazione politica mondiale, a quel senso di insicurezza ed oppressione che avvolge le nostre vite, nonostante i media, vecchi e nuovi, continuino imperterriti a propinarci i loro falsi modelli di felicità, perfezione e appagamento, i quali, però, si rivelano essere solo dei vicoli ciechi che non fanno altro che amplificare a dismisura tutte le nostre ansie e le nostre paranoie.
Nonostante, quindi, il forte legame col passato, queste dieci canzoni affondano nel torbido della nostra cruda realtà; ci rammentano tutto quello che abbiamo perduto, ma, allo stesso tempo, ci spronano, con sarcasmo, ad essere più lucidi, più svegli, più critici. Il tagliente ed essenziale spoken-word si innesta su ritmiche incisive e spigolose, su scorbutici riff di chitarra carichi di vigore, il cui obiettivo è liberarci dalle pressioni quotidiane, offrirci visuali più ampie e spingerci a sfruttare la tensione accumulata per vincere quella stanchezza e quell’apatia strettamente connesse al peso degli anni trascorsi, nonché alle delusioni ed alle sofferenze accumulate nel tempo.
La vita non è semplice, il più delle volte ti trovi davanti ostacoli invalicabili, ma accadono cose strane; può succedere che dei semplici demo, dopo una quindicina d’anni di silenzio, si trasformino in veri e propri brani e ciò può avvenire proprio in uno dei momenti più bui e negativi degli ultimi decenni, durante la fase del lockdown. La cosa più bella, però, è soprattutto l’energia che essi riescono a sprigionare, incuranti di ciò che è accaduto nel frattempo, del tutto affrancati da nostalgie passate, ma rivolti al presente, a ciò che siamo adesso, a ciò che proviamo ora. La vita continua ad essere dura, certo, ma noi continuiamo ad essere incazzati, a mettercela tutta e non farci spaventare da tutta la merda che può caderci addosso.
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