venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Existential Reckoning, Puscifer

Mik Brigante Sanseverino Novembre 7, 2020 Dischi Nessun commento su Existential Reckoning, Puscifer

La nostra società, di cui il mondo virtuale della rete ne è la cruda e purtroppo, tristemente, più veritiera rappresentazione, è profondamente divisiva – siamo costretti a coesistere, a condividere – quando il virus ce lo permette – spazi e luoghi comuni, ma non siamo fratelli, né tanto meno amici, anzi siamo sempre propensi a scagliarci contro un nemico comune; godiamo nel farlo, quanto più questo nemico ci appare diverso, anomalo, strano, non perfettamente conformato ed omologato a quelli che riteniamo essere i modelli e gli schemi di pensiero e comportamento vincenti. 

I giudizi corrosivi e distruttivi di “Existential Reckoning” viaggiano rapidi grazie ai synth, attraverso un miscuglio di pop robotico, chitarre dilatate ed atmosfere addolorate che danno vita ad una sorta di new wave triste e disillusa, nella quale la fiducia e l’allegria degli anni Ottanta sono state sostituite dai veleni, dalle accuse, dagli sguardi ostili che siamo soliti scambiarci nella nostra monotona quotidianità. I Puscifer ne sono nauseati, più che rattristati, ed affidano il loro disgusto alle sfumature ed alle pieghe elettroniche di quest’album, un amalgama riuscito di gusto retrò e momenti sci-fi nei quali Maynard James Keenan ci sprona a guardare oltre, oltre il nostro presente al collasso, verso tutto ciò che di misterioso, alieno e sconosciuto è celato lì fuori, tentando di trovare una placida strada sonora che possa permettere al nostro spirito di entrare in sintonia con le vibrazioni dello spazio cosmico.

Quest’ultimo lavoro a nome Puscifer si colloca, per certi versi, da un punto di vista dell’approccio emotivo e delle sue vibrazioni oscure, nel solco scavato dagli ultimi A Perfect Circle con “Eat The Elephant”, con un’ovvia e chiara predilizione per i passaggi più sintetici, artificiali ed industriali, che vengono mediati da intermezzi più umani e chitarristici, oltre che dalle suadenti e solenni linee vocali di Keenan e Carina Round, che hanno il compito di dare profondità e spessore sentimentale ai brani, accendendo l’indispensabile scintilla di luce e speranza da contrapporre alla gelida, buia ed inevitabile notte verso cui l’Uomo moderno si è ormai avviato da un pezzo. Forse, dunque, i Puscifer non sono così lontani e nauseati come vogliono farci credere.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.