Il prossimo album dei texani Portrayal Of Guilt, in uscita il 29 Gennaio del 2021, non sarà una passeggiata, perché non è una passeggiata la nostra vita e quindi è stupido, oltre che pericoloso, tentare a tutti i costi di addolcirla e sorridere, fingendo di non vedere tutta la merda che ci circonda e rischia di caderci addosso. Non si tratta di pessimismo, di cinismo o di accettazione supina dello status quo vigente, anzi è esattamente il contrario: il Male può essere combattuto solamente se siamo in grado di riconoscerlo e per farlo non dobbiamo continuare a chiudere gli occhi e girarci dall’altro lato, ogniqualvolta qualcosa non ci piace o ci spaventa, contando sul fatto che, fortunatamente, oggi non è capitato a noi e se continuiamo a far finta di nulla e a stare zitti, molto probabilmente, non ci capiterà nemmeno domani e forse non ci capiterà mai.
L’unica via d’uscita è tentare, per quanto possibile, di identificarsi e comprendere chi sta peggio, chi è più debole, chi è più solo, chi è considerato diverso, chi non ce la fa a tenere il passo e viene fatto a pezzi dal così detto progresso e dalla nostra società così altamente tecnologica, specializzata e competitiva. Questo è il vero film horror nel quale tutti noi, quotidianamente, siamo costretti a vivere, diventando complici – per paura o per semplice calcolo – di quegli spietati aguzzini che ci costringono a guardare, in silenzio, i risultati delle loro politiche economiche e sociali, mentre questo mondo diventa un luogo sempre più ingiusto, violento e malato. “It’s Already Over” e “Masochistic Oath”, con le loro immagini crude, sono solamente finzione; sono la rappresentazione del Male ideata da Craig Murray, ma il Male vero che attanaglia la nostra realtà è molto peggio. Stiamo sprofondando lentamente in un oceano torbido ed oscuro, senza che nessuno provi minimamente a venire in nostro soccorso.
Questa solitudine ci rende più sofferenti e più arrabbiati, assume le sembianze di un vero e proprio macigno che schiaccia ogni nostra emozione, ogni ricordo, ogni sogno; percepiamo solamente l’assenza, la mancanza, l’abbandono; ed intanto le sonorità della band americana crescono di forza ed intensità, si trasformano in un miscuglio denso e magmatico di post-metal ed hardcore che ci paralizza, costringendoci a provare vergogna dei nostri stessi sentimenti, quando, invece, solo liberandocene e mostrandoci al mondo per ciò che siamo, senza alcuna maschera, saremmo più leggeri e potremmo nuotare verso la salvezza.
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