Le pennellate più profonde sono quelle verbali di Eva Geist e quelle elettroniche di Donato Dozzy, alle quali, però, poi si aggiungono tutta una serie di diverse sfumature sonore, dalla chitarra al piano, dagli archi alle percussioni, dai cori ai fiati, dei vari ospiti presenti nel disco. Le atmosfere sono rarefatte e melodiche, un suggestivo intreccio di pop sintetico e di musica leggera italiana, il cui obiettivo è aprire un canale di comunicazione emotivo con gli ascoltatori; renderli partecipi dei propri sentimenti; delle proprie idee; del proprio tempo; di tutte quelle tonalità di grigio che, spesso, fanno irruzione nelle nostre esistenze, avvolgendole di tristezza e di malinconia, ma anche di vivida poesia. La stessa poesia che si respira nelle parole, nelle espressioni, nelle immagini, nei dialoghi, che ci ha lasciato il compianto Massimo Troisi, a cui il duo italiano rende il proprio originale e vibrante omaggio sonoro.
La poesia spazza via le nubi, rende il nostro orizzonte più ampio e più profondo, riesce a dare un senso a quelle notti che altrimenti passerebbero invano, ci aiuta a non perdere la nostra identità umana, riporta alla mente quei profumi e quei sapori – che in un momento angoscioso come quello che stiamo attraversando – è assolutamente necessario ricordare.
La capacità di donare dei momenti di dolce spensieratezza al proprio pubblico, racchiudendo, però, al loro interno, qualche amaro spunto di riflessione, l’invito a prendere coscienza della cruda realtà che ci circonda, nonché l’incitamento a non essere solo degli automi, a non abbandonare il proprio senso critico, la propria voglia di agire e di ritrovare quella “casa” che abbiamo perduto – forse proprio in noi stessi – arricchisce l’album, gli da spessore, ne amplifica ogni parola, ogni cambio di ritmo, ogni passaggio strumentale, facendo sì che la dimensione cinematografica e quella umana si fondano e diventino un unico ed omogeneo fluido sonoro, capace di superare qualsiasi tempo, qualsiasi distanza, qualsiasi barriera fisica, qualsiasi addio, qualsiasi dolore e raggiungerci nei nostri piccoli quadri di intima realtà, aiutandoci a cogliere quel mondo nascosto dietro quello esteriore che, spesso, inganna i nostri occhi e permettendoci così di seguire, finalmente, il raggio verde della verità, della serenità e della consapevolezza. La nostra vera casa.
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