venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Del Tempo, della Morte e della Verità [John Lennon e noialtri]

Ogni volta che il Tempo terminava il suo giro, la Morte lo fissava e rideva.

“Che cosa c’è di tanto divertente? Non hai mai visto il tempo passare?”, le chiese, un bel giorno, il Tempo, sentendosi offeso.

“Che vuoi che mi importi dei tuoi giorni e delle tue stagioni”, gli rispose la Morte, “rido perché gli uomini e le donne si ostinano a correrti dietro, venderebbero l’anima pur di acchiapparti, a volte pensano di averti afferrato, ma è solamente uno scherzo, è solo un’illusione! Sprecano così tante energie per starti dietro, che, sempre più spesso, sembrano contenti di venir via con me!”

“Non esser presuntuosa, amica Morte”, intervenne la Verità, “tutti sanno che non fai altro che attendere nell’ombra e quando qualcuno rallenta, vuoi per un malanno, vuoi per un incidente di percorso, vuoi per un colpo di sfortuna, tu ne approfitti immediatamente, senza mostrare né rimorso, né esitazione. Ma credimi, nessuno vuol venire con te così volentieri, hanno tutti qualcos’altro di meglio da fare, un altro luogo da visitare, una nuova o vecchia persona da incontrare. So bene che, in fondo, questo è il tuo mestiere, ma non andare oltre quello che è solo un compito. Quella tua falce di metallo non potrà mai cancellare ciò che il Tempo ha scritto, nemmeno se avesse a disposizione tutta l’eternità: pagine e pagine di storie fantastiche, oceani di ricordi, montagne d’amore e passione, di speranza ed ostinazione, di peccato e redenzione. Per non parlare poi degli atti eroici, dei momenti di follia, degli scatti di rabbia, dei lampi di genio, dei colpi di fulmine, dei traguardi irraggiungibili, delle sorprese improvvise e di tutti quei versi e quelle melodie, quelle chitarre, quei bassi, quelle batterie, quei synth, che hanno dato voce e sostanza ad attimi eterni, la cui grandezza è immensa, più del nostro stesso universo! Dunque, Morte, ascolta le mie parole, io sono la Verità e non posso dirti altro. Non si tratta, come tu credi, di un semplice anno che passa, c’è tanto, tanto di più. Prova, per una volta, a comprenderne davvero il sapore, ci sono cose che la tua falce non riuscirà mai a spezzare!”

Auguri.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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