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Il Parco Paranoico

The Old Wet EP, Lament Cityscape

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 15, 2020 Dischi Nessun commento su The Old Wet EP, Lament Cityscape

Il 2020 per la band americana ha visto l’uscita di 3 EP, a Gennaio, Giugno ed il 21 Dicembre, data del solstizio d’inverno: “The New Wet”, “The Pulsing Wet” ed infine “The Old Wet”. Vi è un unico filo tematico che tieni uniti i tre EP, supportato ed alimentato da sonorità cupe, claustrofobiche ed incisive, che è quello del cambiamento, il quale, rapportato all’esistenza umana ed al vissuto di ogni singola persona, indica tutta una serie di forze, di impulsi e di emozioni che agiscono sia dentro, che fuori di noi, sia a livello inconscio, che sul piano volontario nel quale si svolgono le nostre vite. Un piano che, quest’anno, è stato stravolto dagli eventi connessi alla pandemia mondiale, imponendoci scelte e trasformazioni che non avremmo mai pensato di dover compiere; sappiamo molto bene, dai tempi di Copernico, di non essere più il centro dell’universo, sappiamo, grazie alle opere ed alle ricerche di Darwin e Freud, che vi sono leggi che agiscono tanto a livello visibile, che invisibile, ma la recente crisi sanitaria, con le conseguenti crisi sociali, politiche ed economiche, ha reso nette ed evidenti le nostre debolezze ed i nostri limiti, nonostante tutta la tecnologia che pensavamo di possedere e con la quale credevamo, erroneamente, di poter risolvere qualsiasi problema.

In fondo, indipendentemente da ciò che possiamo fare, pensare, volere o tentare di impedire, indipendentemente da quelli che riteniamo essere dei principi assoluti, nel nostro universo è tutto mutevole e soggetto a cambiamenti e trasformazioni continue, le quali sono la base stessa della conservazione della vita, per cui non possiamo fare altro che accettare ed abbracciare ciò che avviene attorno a noi e dentro di noi.

Ed è questo, appunto, il tema focale di questo terzo EP. Infatti, mentre i primi due EP tentavano, invano, di costruire il proprio massiccio e robusto argine metallico dinanzi a questi cambiamenti, tentando di opporsi a qualsiasi trasformazione che l’essere umano non fosse in grado di controllare e di gestire, questo terzo EP non erige alcuna barriera, ma accetta in toto la fragilità e l’impotenza umane al cospetto di queste forze oscure, selvagge e primordiali, intrise di vita, ma anche di morte.

“The Old Wet”, però, non è una resa, è più una presa di coscienza; la consapevolezza ritrovata fa sì che questi elementi misteriosi penetrino e si diffondano nel background industrial rock e sludge metal dei Lament Cityscape, consentendo alla band di incamminarsi lungo sentieri diversi, più profondi e riflessivi. Sentieri che sono pervasi da atmosfere di matrice post-metal e dark; sonorità aliene, basse, estranianti ed ipnotiche, nelle quali lo stesso concetto di tempo si frammenta, si scioglie e perde qualsiasi importanza, mentre la fine e l’inizio, la vita e la morte, la forma e la sostanza, il conscio e l’inconscio diventano parte di un unico fiume che, nonostante i nostri dubbi e le domande a cui non sappiamo dare una risposta adeguata, ci attrae fortemente, per cui è impossibile non lasciarsi portare via con sé. 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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