domenica, Dicembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

L’Artista e la Bestia

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 17, 2020 Parole Nessun commento su L’Artista e la Bestia

Alcune canzoni crescono dentro di noi, ci accompagnano per una vita intera, si legano ai nostri momenti di sofferenza, ci aiutano a ritrovare noi stessi. Cosa può succedere, dunque, quando, un brutto giorno, scopriamo che l’artista che ci aveva permesso di provare quelle emozioni e ci aveva aiutato a superare quei momenti di dolore e di difficoltà, si è macchiato di crimini violenti, approfittando della sua posizione e provocando dolore a donne innocenti?

Abusi sessuali, abusi domestici, abusi psicologici, abusi fisici, come può tutto questo letame conciliarsi con qualcuno che ha realizzato alcuni dei brani rock o pop più belli, più significativi, più toccanti e, probabilmente, più duraturi di sempre? Si può continuare ad essere un fan o un estimatore di un brano musicale o di un disco, senza esserlo anche dell’artista che l’ha creato? Cioè è possibile separare l’aspetto umano da quello artistico, senza che essi si influenzino a vicenda ed abbiano un impatto anche sugli ascoltatori?

Una volta che scopriamo di quali crimini e comportamenti degeneri e odiosi si è macchiato l’uomo, possiamo continuare, tranquillamente, ad ascoltare le sue canzoni, a recensire i suoi dischi, a prestare attenzione alle sue parole, a far sì che esse diventino lo strumento con cui tentiamo di esorcizzare il male che attanaglia, spesso, le nostre esistenze? Se decidiamo di voler continuare ad ascoltare ed apprezzare quella musica, se decidiamo di continuare a comprare quei dischi, a vedere quei video e ad assistere a quei concerti, non risultiamo essere, di conseguenza, troppo insensibili nei confronti delle loro vittime, verso le quali, in pratica, stiamo dimostrando di non nutrire alcuna empatia, né solidarietà? Così facendo non dimostriamo un enorme egoismo, preoccupandoci solamente di noi stessi e del benessere fisico e spirituale che quella musica riesce, comunque, a trasmetterci? Non alimentiamo un circuito vizioso che permetterà a quelle stesse persone di disporre delle risorse economiche necessarie ad ottenere i migliori avvocati ed i migliori servizi, continuando, nel frattempo, ad arricchirsi e prosperare?

Ognuno, ovviamente, può fare ciò che vuole, ci mancherebbe. Ognuno è assoluatmente libero di ascoltare la musica che preferisce, quando, come e dove vuole; libero di separare, se ci riesce, il viscido mostro approfittatore dall’artista o credere che la sua musica sia il modo con cui egli tenta di riscattarsi agli occhi del mondo. Personalmente, aborro questi comportamenti così subdoli e meschini, aborro coloro che, tramite promesse fasulle, tentano di soggiogare persone indifese, spesso minorenni, servendosi dei loro sogni e trasformandoli in dei veri e propri incubi, in ferite che resteranno aperte per sempre.

Nessuna musica, per quanto sublime, può giustificare o riscattare la bestia.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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