Nei tempi antichi le Pleiadi venivano utilizzate dai naviganti per non smarrire la propria rotta nel buio della notte. Valeria Valuiskaya, in questo suo progetto artistico, le utilizza per mantenersi e mantenerci vivi, per non farci sprofondare nell’oscurità dei tempi moderni; ciò si traduce, musicalmente, in sonorità elettroniche cupe, che tentano di mitigare il loro gelido respiro con il calore delle armonie vocali di Valeria, intrise di electro-pop, di sintetizzatori e di reminiscenze di uno spensierato passato, quello delle atmosfere darkwave degli anni Ottanta e Novanta.
Il risultato è un viaggio nei meandri misteriosi ed inesplorati dello spazio, verso un futuro che ci appare sempre più ostico, più ostile e più ossessivo, verso un domani che non ci offre alcuna certezza, se non quella della bellezza dell’Universo, della poesia celata in un cielo stellato, nel quale le sette sorelle continueranno a brillare e a indicarci una direzione da percorrere. Verso la salvezza, verso la consapevolezza dei propri limiti, verso la serenità, verso quella che possiamo considerare la nostra casa.
“Pleiades”, dunque, è l’incontro di due correnti, una fredda ed una calda, nel bel mezzo dell’oceano; un incontro capace di sprigionare una grande quantità d’energia, per cui, adesso, sta a noi se incanalarla in qualcosa di positivo e costruttivo, seguendo le ritmiche in controtempo delle sue ballabili e malinconiche armoniche oppure se vogliamo davvero permettere alla negatività ed al nichilismo di avere la meglio e dare vita ad una tempesta in grado di travolgere e distruggere tutto, compresi i nostri stessi ricordi, i nostri sogni, il nostro comune futuro.
Comments are closed.