Recentemente sui social appaiono frequenti prese di posizione nei confronti del vaccino contro il Covid; la mia prima domanda è semplice: chi pensate di essere? A chi volete che importi se vi farete o non vi farete vaccinare? Probabilmente ai vostri familiari, al vostro partner, ai vostri affetti più cari, magari ai vostri colleghi di lavoro, non certo al resto del mondo. La vita privata di ciascuno di noi è affar suo e sinceramente trovo di scarso interesse sapere se un perfetto sconosciuto, un banale conoscente, un mio ignoto contatto social o chiunque altro di voi, si dichiari pro o contro i vaccini ed in particolare pro o contro questo vaccino. Abbiamo tutti sotto gli occhi, senza alcun bisogno di Facebook o Instagram, di ParanoidPark o IndieForBunnies, ciò che questa pandemia ha causato e sta ancora causando al mondo intero, in maniera diretta ed anche indiretta.
Queste scelte personali vengono reclamizzate ed enfatizzate tramite gli assurdi post di cui attualmente brulica la rete; post che, probabilmente, servono a far parlare un po’ di sé, ad ottenere una striminzita manciata di entropici “likes” o a lenire chissà quale trauma adoloscenziale. Essi sono, quindi, un inutile, disperato, folle, vano e narcisistico tentativo per sentirvi meno soli? Per sentirvi meno depressi? Per sentirvi meno annoiati? Per dare un senso alla vostra in-esistenza reale, credendo che una frase virtuale ad effetto possa riportarvi nuovamente in vita, facendovi, finalmente, uscire dal sarcofago cibernetico in cui vi siete rinchiusi?
Magari pensate di dover smerciare queste vostre opinioni, per accrescere un consenso malato, come se esse fossero il prodotto mediatico del vostro enorme e sopravvalutato “io”. Se è così, mi dispiace per voi, perché “io sò io… e voi non siete un cazzo“.
Dunque, ascoltate un po’ di musica, che ne troverete sicuramente maggiore giovamento.
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