Il crepuscolo assume consistenza, puoi perciperne il profumo ed il sapore, puoi sentire il suo respiro affamato farsi sempre più vicino ed irrompere come un macigno sulle nostre vite, travolgendo tutto quello che avevamo costruito e messo da parte. Ma non preoccupatevi, non c’è n’è bisogno, perchè, per lo più, si tratta di oggetti inutili, superflui, dannosi e ridondanti. “Fixed Ritual” è l’estrema liberazione, il sale sulle ferite aperte di “Way Of The Sea”, la catarsi sperimentale e massiccia delle nostre anime dannate, un flusso continuo di riff potenti, di sonorità magmatiche, di ritmiche frenetiche, di trame ed atmosfere doom e post-metal, di urla struggenti, di bassi sofferti e vibranti, che tentano di costruire un ultimo argine interiore per tenere a freno il caos brutale che ha invaso le nostre minuscole esistenze e reso il mondo un luogo triste, sciocco, ingiusto e cattivo.
Nonostante il suo incedere deciso e maestoso, i Flood Peak nascondono, in questo EP, tutta la nostra vulnerabilità umana, nonché la malinconia, l’ansia e la paura che avvolgono lo spirito di coloro che riescono ancora a tenere gli occhi aperti e a percepire la cruda realtà, provando, nel frattempo, ad opporsi a questo disordine in cui stiamo sprofondando. Un disordine subdolo e menzognero che, dietro una finta ed apparente sicurezza, ci sprona a cedere ogni nostro spazio e rinunciare al nostro prezioso tempo.
Per ottenerne cosa in cambio? Solamente violenza, fallimenti, aggressività ed una distanza che, accompagnata dalle ambientazioni oscure e nostalgiche di “Sectarian Hilt”, in un intreccio di passaggi sonori onirici e metallici, diventa sempre più minacciosa, distruttiva, mortale ed incolmabile.
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