Le sonorità di “Belong Here” e le armonie vocali di Marina Allen oltrepassano i limiti formali della realtà e scavano dentro di noi, riportando alla luce immagini, sensazioni, profumi, sapori che pensavamo, ormai, fossero destinati a vivere solamente in un lontano passato. La sua musica ha un potente contenuto onirico ed evocativo ed è in grado di percorrere i binari alternativi del sogno, senza mai perdere di vista, però, l’attualità, ovvero ciò che siamo adesso e soprattutto ciò di cui abbiamo bisogno per rendere più piacevoli, più complete e più equilibrate le nostre piccole ed insofferenti esistenze.
Oggi, infatti, è maledettamente difficile comprendere a cosa apparteniamo, non abbiamo più alcun riferimento, nessuna memoria e veniamo continuamente sballottati in una direzione e poi in quella opposta; è tutto così temporaneo, precario, opinabile e passeggero, non esiste più nulla, più nessuno a cui potersi aggrappare e persino la Verità è messa continuamente in discussione, offesa, umiliata ed alla fine affogata in un mare di fake news.
Le atmosfere acustiche, le trame psichedeliche, i paesaggi indie-folk di Marina Allen ci portano verso il mondo nascosto nei nostri sogni, ma non si tratta di una fuga dalla cruda realtà della quale non sopportiamo più le restrizioni e gli eccessi, si tratta, invece, di un vero e proprio processo di purificazione dalle scorie, dai detriti e dalle falsità che inquinano la nostra vita, in modo da poterci liberare da tutto ciò che è fonte di paura, di amarezza e di disordine e poter ritornare, quindi, al nostro presente più forti, più consapevoli e più equilibrati, rispetto a come eravamo all’inizio.
L’elemento acquatico, con cui si congeda il brano, trasmette un senso di movimento, fluidità e ricerca perenne della verità che è indispensabile per sentirsi appagati, per comprendere sé stessi e per consentire alla vita di rinnovarsi e migliorarsi.
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