Materia ed energia sono intimamente connesse ed intrecciate tra loro, praticamente sono le due facce della medesima entità; allo stesso modo “Mirages”, il nuovo album dei Kaouenn, è sia una visione astratta, onirica e mentale, che una rappresentazione materiale, intensa e nevrotica della nostra realtà. Le due letture possono scontrarsi, avvicinarsi, fondersi ed improvvisamente allontanarsi, mentre le luminose e coinvolgenti sonorità psichedeliche penetrano nei meandri più oscuri e misteriosi dello space-rock, dando forma e sostanza ad una creatura in divenire, alla perenne ricerca del suo equilibrio.
Questa corsa attraverso le stelle, in uno spazio che è infinitamente grande, ma, allo stesso tempo, anche infinitesimamente piccolo, in cui tutto, compresi noi stessi, è, contemporaneamente, spirito, ma anche corpo – energia, ma anche materia – luce, ma anche buio – conoscenza, ma anche mistero, rende il disco vivo, pulsante ed eterogeneo, capace di seguire il proprio filo narrativo e musicale, nonché di mescolare paesaggi sonori diversi tra loro. Paesaggi, nei quali le ambientazioni più glaciali, rarefatte ed artificiali, di matrice ambient ed elettronica, si mescolano a quelle più calde, dense e vibranti d’ispirazione funk, jazz ed avant-garde rock.
Suoni sintetici con un’anima umana che avvolgono ed attivano i nostri sensi; stimolano la nostra immaginazione grazie al loro tocco intimamente visuale e cinematico. Le atmosfere più inquietanti di “Indina”, il bisogno di evasione di “Reachin’ The Stars”, i segreti nascosti nel crepuscolo di “Mirage Noir”, la libertà impulsiva e primordiale di “Immaterial Jungle”, la pace reclamata da “K2”, non sono altro che le tappe di un vero e proprio viaggio emotivo, il cui obiettivo è quello di comprendere meglio come siamo fatti e di acquisire la consapevolezza della nostra fragilità umana, ma, allo stesso tempo, di permetterci di diventare più forti, grazie alla ritrovata sintonia con quelle forze e quei processi naturali che permettono al nostro Universo di trasformarsi, di conservarsi, di mantenersi vivo.
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