Tutto parte dai solchi tracciati su un vinile, da quello che vi riusciamo ad incidere: dai nostri assoli, dalle nostre improvvisazioni, dai nostri stacchi, dagli inizi e dai finali che diamo alle giornate che via via scriviamo nel corso della nostra esistenza. Alcuni passaggi sono più lineari, più morbidi, più eterei; altri, invece, sono dolorosi, torbidi, contorti, ci scavano dentro e ci laciano ferite che non guariranno mai del tutto.
“Reflectie” è un invito a non temere queste cicatrici; gli You, Nothing le accarezzano, le sentono ancora vive, ne percepiscono il rammarico e la consapevolezza. Loro non mentono, non possono farlo, desiderano semplicemente farci conoscere le loro storie, mentre ci accompagnano in questo viaggio sonoro nel quale la band veronese mescola atmosfere shoegaze e dream-pop, guardando alle ritmiche accattivanti e malinconiche di quegli anni Novanta che, ancora oggi, risuonano tra i nostri pensieri, in quei riverberi e quelle melodie che hanno il profumo degli Spiritualized, degli Slowdive, dei Curve.
Chissà se la direzione è quella giusta; chissà se faremo in tempo; chissà se arriverà il momento in cui i contorni non saranno più così sfumati e riusciremo a mettere a fuoco ciò che vogliamo davvero, senza perder di vista quello che abbiamo ottenuto finora.
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