giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

1, Cancervo

Mik Brigante Sanseverino Febbraio 18, 2021 Dischi Nessun commento su 1, Cancervo

Nel corso dei millenni gli esseri umani hanno sentito il bisogno di dare vita a creature leggendarie, animali fantastici, risultato, a volte, dell’incrocio tra specie realmente esistenti. Alcune sono state rese celebri dall’enorme diffusione dei racconti e dei miti che le vedevano protagoniste, altre, invece, sono rimaste semisconosciute e legate solamente ai propri luoghi di appartenenza: è il caso di questa creatura, metà cane e metà cervo, che si narra vivesse sul monte Cancervo, montagne delle prealpi Orobie, che la band italiana, originaria proprio di questi luoghi, ha voluto omaggiare ed evocare.

I miti, queste fantastiche creature, i racconti che ne tessono le gesta, sono qualcosa di molto profondo, celato nel nostro stesso inconscio, che racchiudono in sé esperienze originarie e rivelazioni alle quali le popolazioni antiche davano la forma di demoni o di divinità. Ma, in fondo, se guardiamo davvero dentro di noi, quegli spettri e quelle ombre, quelle percezioni e quelle emozioni primordiali, che erano – per gli antichi – responsabili della nascita degli stessi déi, per noi, donne ed uomini moderni, sono ciò che definiamo fobie, ossessioni, nevrosi e persino malattie.

Le sonorità dei Cancervo sono, allo stesso tempo, fluide e massicce, intrise di stoner e psych-rock, aprono una frattura nel mondo apparente; una frattura fisica e mentale attraverso la quale le ritmiche ipnotiche, i taglienti riff di chitarra, le pulsazioni elettriche irrompono in quel substrato oscuro nel quale risiedono gli antichi déi, le creature mitologiche, i nostri incubi, gli aspetti più irrazionali e selvaggi della nostra personalità, quelli che, spesso, definiamo istinti o passioni.

La Musa strumentale dei Cancervo esplora una geografia conosciuta, quella della propria valle e delle proprie montagne, ma la espande verso il cosmo e la rende universale, capace di catturare l’attenzione di ciascun ascoltatore, proprio come, in un tempo ormai remoto, avrebbero fatto i versi dell’Iliade. Per gli antichi Greci, infatti, il poeta – l’artista – non era il creatore, ma colui che era in grado di ascoltare la vera voce della natura e dell’universo, nonché la presenza e l’azione delle forze mistiche che pervadono il Creato, dando così, anche agli altri, la medesima possibilità, ovvero quella di permettere all’essere umano di interagire col divino del mondo. Ed è questo lo stesso alone mistico e fascinoso che riveste i sei brani di questo disco, una densa e robusta cavalcata, che è anche un omaggio alle trame progressive rock degli anni Settanta e ai Cream di “SWLABR”, verso il mito che arde indomito ed eterno in ciascuno di noi.    

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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