Gli oscuri presagi che incombono sul pianeta Terra si trasformano in un flusso di ritmiche elettroniche accattivanti, penetranti ed inquietanti, che mescolano ambientazioni dance, artificiali e cariche di synth ed energia, con le centinaia di migliaia di righe di codice prodotte da una software house specializzata in videogames. Dunque, quella che abbiamo davanti agli occhi è la realtà oppure siamo stati intrappolati in una dimensione virtuale, nella quale i nostri peggiori incubi e le nostre più recondite paure, sotto le sembianze delle navicelle aliene di “Space Invaders” o dei fantasmi di “Pac Man”, ci stanno dando la caccia, tentando, in tutti i modi possibili, di ridurci in tanti piccoli, anonimi ed insignificanti pezzettini?
Siamo davanti oppure dietro allo specchio?
Ciò che abbiamo attorno è naturale oppure è, semplicemente, il frutto di operazioni di copia-incolla di qualcun altro, qualcuno che vuole solamente ingannarci, farci credere di essere liberi di scegliere e di decidere, ma che, in realtà, agendo sulle nostre percezioni ed i nostri sensi, esercita uno spietato controllo sulle nostre menti e sui nostri cuori?
DuhkQunt plasma il proprio cyberspazio e si diverte a confondere i propri ascoltatori; li spiazza, proponendo loro l’idea di una nuova tipologia di integrazione sociale, scandita dalla cibernetica e dalle sue pulsazioni elettroniche di matrice pop e new wave. Ma questo nuovo mondo, apparentemente ludico e solare, viene ben presto contaminato dalle ombre e dai fantasmi della catastrofe, figli del rapporto conflittuale ed ossessivo tra l’essere umano ed il suo desiderio di comando, di supremazia e di potere sui propri simili e sul mondo circostante. Desiderio primordiale ed istintivo che la tecnologia non fa altro che amplificare e rendere mostruoso, abnorme e dispotico.
La stessa mente cambia, lo stesso corpo subisce le sue metamorfosi, evolvendosi nella forma dei cyborg che popolano i romanzi cyberpunk, nel moderno Prometeo che rimpiange la sua solitudine, maledice la sua forza, si sente incapace di entrare in sintonia con gli altri e distrugge, di conseguenza, sé stesso e tutto ciò con cui egli entra in contatto.
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