“The Falling” è un lavoro introspettivo nel quale la band berlinese non teme di mettere a nudo i propri sentimenti, le proprie mancanze affettive e quel desiderio di normalità che, in fondo, è presente in ciascuno di noi. Il risultato è un disco che non vuole scegliere un cammino ovvio e giustificabile, ovvero quello della rabbia, della frustrazione e della tensione, accumulate in un anno trascorso tra rinunce, chiusure, trincee sociali e lockdown; ciò fa sì che The Underground Youth si tengano lontani dalle sonorità vibranti e taglienti di matrice post-punk, ma si spostino, decisamente, verso atmosfere più notturne e romantiche, nelle quali gli elementi più crepuscolari, gotici, intimi, riflessivi e melodici prendono il sopravvento.
La notte non è solo la naturale dimensione delle ombre e dei fantasmi del passato, sempre pronti a tormentarci con quelli che sono stati i nostri errori e le nostre debolezze, ma è anche il momento nel quale il silenzio ci aiuta a ritrovare quel canto interiore che, spesso, le polemiche, la frenesia e la miriade di informazioni caotiche, che dominano le nostre giornate, mettono, purtroppo, in secondo piano. In brani come “And I…” o nella successiva “A Sorrowful Race”, questo canto diventa un’evocazione che trasforma il dolore e lo sconforto in una leva positiva; è un canto intriso di dolente nostalgia, ma anche di una rinnovata fiducia verso ciò che possiamo ancora trasmettere e ricevere dagli altri. Le sue dinamiche sono lineari e rarefatte, le trame noir assumono una piacevole consistenza cinematografica, tant’è vero che ogni brano suscita in noi immagini senza tempo, nelle quali l’immediatezza e la semplicità del bianco e del nero esaltano, in modo efficace, le persone, i legami, i rapporti e gli ambienti coinvolti.
“The Falling” e “Vergiss Mich Nicht” ci mostrano la realtà, ma, allo stesso tempo, la trasformano, proponendocela da un altro punto di vista, sottoponendola ad un processo di scarnificazione catartica che non la rende più povera, ma, anzi, ci consente di comprendere ed apprezzare ciò che, nelle nostre vite, deve avere più valore. Da questa consapevolezza ritrovata si origina quell’atteggiamento costruttivo che ci fa superare la sfiducia e la negatività striscianti nel nostro presente, mentre l’album, nel frattempo, evolve verso sonorità goth-folk che ti accarezzano e ti cullano l’anima. The Underground Youth desiderano rappresentare, in fondo, l’immediatezza del divenire, come se di trattasse di un diario nel quale non pretendiamo di distribuire colpe, punizioni e giudizi, ma raccontare, semplicemente, quello che sentiamo dentro di noi.
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