Le ambientazioni del nuovo album a nome Sula Bassana si adattano, alla perfezione, ai tempi che stiamo vivendo: un’oscurità vibrante, estraniante ed onirica che fluisce nelle nostre case, nelle nostre vene, nelle nostre quotidianità stravolte dal virus, attraverso la rete globale delle informazioni o più propriamente delle disinformazioni che stanno, letteralmente, gettando nel panico e nello sconforto milioni di persone in tutto il mondo.
Tutto ciò, ovviamente, non può che dare vita ad un viaggio nei meandri più torbidi e controversi del nostro io, laddove paure, dubbi e follia sono perennemente in agguato, desiderose di prendere il pieno controllo delle nostre scelte e delle nostre azioni. Ed è così che “A Nice Costellation Of Planets” ci invade con le sue sonorità elettroniche cupe, dense ed ossessive, nelle quale i synth assumono le sembianze di creature aliene, perverse e dispotiche, il cui unico e solo obiettivo è sottomettere quella che definiamo la nostra umanità.
“CV Sessions” è nato nel silenzio dell’isolamento, mentre la pandemia faceva le sue vittime ed i governi dei diversi paesi arrancavano nel buio; è figlio di un marchingegno sonoro, ideato dallo stesso Dave. Ma a questa sua intrinseca natura sintetica ed artificiale si sovrappone/contrappone un’origine più emotiva, creativa e fantasiosa, che spezza la freddezza cosmica delle macchine utilizzate e riporta l’album verso tonalità e dinamiche più calde, pulsanti, intrise di krautrock e rock psichedelico, nelle quali il basso e soprattutto la chitarra introducono elementi più eccentrici, stravaganti e melodici che ci trasmettono coraggio e fiducia.
“Ruins Of Civilization” lascia, quindi, una speranza agli ascoltatori: la visione che, dalle rovine e dalle macerie di un mondo esausto e sconfitto, possa riemergere la vita; una vita che, questa volta, sia più attenta al pianeta che la ospita, più giusta, più pacifica e propensa alla condivisione ed alla solidarietà, piuttosto che al potere, alla bramosia e all’individualismo sfrenato. Ma questo, forse, è solamente un sogno ad occhi aperti, le voci ripetute e distorte di “wtf?” incutono timore, mentre “What Is Reality?” ci rammenta che questo assassino invisibile non è stato ancora vinto, ma che, anzi, sta cambiando, si sta trasformando, sta facendo leva sulle nostre divisioni, sulle nostre insicurezze, sulle nostre gelosie, per diventare ancora più subdolo e più micidiale. Come terminerà, dunque, questo viaggio? Sarà l’ultimo?
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