10 brani che entrano in sintonia con i ritmi e le armonie della natura, con quella realtà microscopia, infinitesima ed invisibile nella quale è possibile percepire il respiro di Dio, la presenza di quelle forze misteriose che pervadono l’intero Universo, consentendo alla vita di avere la meglio sul caos e sul disordine. Forze, rispetto alle quali appariamo estremamente fragili ed indifesi, nonostante le grandi scoperte scientifiche ed il progresso tecnologico che hanno migliorato e reso più semplici e comode le nostre esistenze terrene. Ma nonostante tutto ciò che la scienza ci mette a disposizione, restiamo le deboli creature del passato; creature costrette a lottare, quotidianamente, contro i propri dubbi e le proprie insicurezze, contro quelle paure irrazionali che potrebbero travolgerci e spazzarci via per sempre, soprattutto se non possiamo contare su un equilibrio fatto di relazioni e rapporti sociali, affettivi, familiari e lavorativi positivi; se non abbiamo i nostri sogni e le nostre passioni da coltivare; se non abbiamo acquisito la consapevolezza di quelli che sono i nostri limiti e di quello che è il mondo che ci circonda.
Anna B Savage si muove su un territorio interessante e stimolante, ma estremamente pericoloso, che è quello posto al confine tra la cruda e brutale realtà dei tempi moderni e la nostra delicata intimità. Si tratta di un confine che può essere facilmente attraversato dalle ombre e dai mostri che vivono da entrambi i lati, i quali possono entrare in contatto tra loro, amplificare il proprio potere negativo ed avere effetti distruttivi sul nostro benessere fisico e mentale. Quante volte, infatti, le nostre ossessioni interiori hanno influenzato, in modo più o meno subdolo, le nostre scelte e le nostre azioni? Quante volte esperienze dolorose hanno stravolto la nostra stabilità emotiva, spingendoci sempre più verso l’isolamento e l’alienazione?
“A Common Turn” segue ed intreccia queste diverse strade; strade che si spingono a fondo nell’oscurità, mentre le dolci e morbide melodie acustiche della voce e della chitarra si mescolano alle divagazioni elettroniche dei synth, dando vita a passaggi che – a seconda del momento – possono essere più scarni, più gelidi ed austeri oppure più caldi, più morbidi e rassicuranti, in un’alternanza di toni più o meno oscuri, più o meno luminosi, che rappresentano quella che è la nostra vita reale, quei momenti nei quali ci sentiamo più coraggiosi e fiduciosi verso il futuro e quelli, invece, nei quali vorremmo che qualcuno si prendesse cura di noi, che qualcuno ci indicasse il cammino giusto da percorrere, aiutandoci, magari, a guarire le vecchie ferite e dimenticare tutti i torti, le delusioni, gli errori che abbiamo accumulato lungo il sentiero.
Anna B Savage intreccia la sua musica con le esperienze che ha vissuto, non nasconde le domande a cui non sa trovare una risposta, non nasconde le proprie fughe o il bisogno di accettarsi, insito in ciascuno di noi, né la rabbia e la violenza che sono parte del suo passato, esattamente come lo sono le esperienze più appaganti e felici, sia dal punto di vista emotivo, che da quello materiale; in fondo è proprio questa vulnerabilità la nostra vera grandezza, possiamo incontrare anche il male più grande, ma siamo in grado di trasformarlo in uno slancio positivo di creatività da donare agli altri.
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