“Yellow Sea” è un mare agitato di sonorità acide e sulfuree, scandite da assoli minacciosi e ritmiche claustrofobiche, in un intreccio di trame ed ambientazioni psych-rock, progressive e grunge capaci di trascendere il tempo e lo spazio ed unire Atene al lato più nascosto ed oppressivo della Luna, i suoi profondi e desolati crateri con il cocente deserto californiano, per poi ritrovarsi tra le strade affollate di Seattle, con gli occhi fissi verso un cielo che, da un momento all’altro, sembra voler cadere sulla Terra ed essere inghiottito, per sempre, dal mare Giallo. Il taglio e la visione musicale della band greca proviene dai meandri oscuri e metallici della galassia stoner rock alla quale, però, i Wormhog aggiungono il proprio tocco magico, surreale ed apocalittico.
“Wormhole” è, infatti, il primo ed irreversibile passo verso il mondo onirico, un mondo nel quale vivono quelle creature selvagge, brutali e mostruose che, spesso, invadono i nostri sogni e li trasformano in incubi, in una continua contrapposizione tra umano e disumano, tra caos ed equilibrio, tra sanità e disturbi mentali, tra vita e morte.
La bestia-verme si nasconde al di là dello specchio, desiderosa di aggredire ed alterare la nostra realtà, nutrendosi delle nostre paure e dando vita a tutta una serie di mutazioni, di disfunzioni e di cambiamenti estenuanti e dolorosi, che ci obbligano a respirare l’aria blueseggiante, bruciante e soffocante di “Hellmouth”. Intanto la nostra nave è sballottata continuamente dalle onde, incapace di riportarci a casa, per cui non ci resta che affidarci al delirio, alla pazzia, allo sgomento ed al canto triste e lascivo delle sirene. Ancora una volta creature maligne che invadono la nostra esistenza ed il nostro equilibrio, esattamente come i Corvi che bramano banchettare con i nostri resti mortali, con quel cuore che diventa sempre più freddo, vuoto ed insensibile, senza sapere che, in realtà, anche se la carne si ammala e muore, i nostri pensieri, le nostre idee, le nostre passioni ed i nostri sogni continueranno, invece, a vivere e risplendere altrove, laddove nessuna creatura abominevole potrà arrivare con le sue zanne e le sue fauci.
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