giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

The Name Of This Band Is Smile, Smile

Mik Brigante Sanseverino Maggio 4, 2021 Dischi Nessun commento su The Name Of This Band Is Smile, Smile

Avevamo dei sogni. Molto probabilmente li avevamo persino scritti da qualche parte, magari sulla superficie ruvida d’un bancone. Sicuramente li avevamo bagnati nelle uggiose serate trascorse per le strade di Torino, di Manchester, di Detroit o di qualsiasi altra città con l’anima spaccata a metà. Poi, in un attimo, quei sogni sono stati risucchiati ed inghiottiti da qualcosa che non ha nulla a che vedere con ciò che siamo davvero, ma si tratta di qualcosa che misuri nell’affitto da dover saldare ogni mese, nelle bollette della luce e del gas, in tutte quelle inutili code, quelle opprimenti scadenze, quelle interminabili attese, quelle ultime occasioni, quelle tangenziali affollate, quegli impegni che non si possono proprio più rimandare. Si tratta di un denso e torbido intruglio che continua ad ingolfare le nostre giornate, tra un curriculum scritto male e tutta una serie di buoni consigli, di luoghi comuni, di belle impressioni, di assurde avvertenze che, improvvisamente, diventano le uniche cose che sembrano avere importanza e poter fare la differenza.

Ed intanto la patina che ricopre i nostri veri sentimenti, i nostri bisogni esistenziali, tutto ciò che ci rende unici, si fa via, via più spessa e pesante, riducendoci a dei semplici ingranaggi di un enorme meccanismo, del quale ci sfugge assolutamente il senso. Ma forse non siamo i soli a sentirsi intrappolati da questa macchina che produce solamente cieli grigi e un vuoto opprimente e solitario. Un’alienante apatia per la quale esiste che un’unica risposta, espressa attraverso queste fluide ed amare melodie, intrise di nostalgia e di romanticismo, perennemente in bilico sulla sottile linea tra uno spensierato passato e un misterioso e sfuggente sorriso.

Sorriso che diventa l’ultimo atto di resistenza ed umanità nei confronti di ogni sguardo torvo; di ogni giudizio ingiusto, affrettato e sommario; di ogni indice puntato, alla ricerca del prossimo, facile e scontato nemico sul quale poter sfogare la propria inconsistenza, la propria rabbia e la propria frustrazione, non riuscendo ad infrangere le regole irrazionali alle quali “Every New Mistake” contrappone i dolci riverberi e i leggeri arpeggi della nostra anima inquieta. L’anima, l’unica parte di noi che, da tempo, ha scelto con chi schierarsi, per cosa impegnarsi, mentre la nostra mente e il nostro cuore continuano a vacillare, a dubitare, ad esitare, restando, di conseguenza, paralizzati e impossibilitati a gettarsi nella mischia, spinti dalle ritmiche appassionate di “How The Race Is Done”, dalle trame nevrotiche di “Broken Kid” o dalle torbide ed ossessive vibrazioni di “Just So You Know”, le quali, purtroppo, finiscono per rompere il mondo fasullo al quale ci eravamo attaccati e affezionati, lasciandoci in balia dei drammatici miraggi e delle visioni dolenti di “Try”, prima che “From Here On” chiuda nuovamente il cerchio, permettendoci di ripartire da capo, proprio da quei sogni che avevamo scritto da qualche parte, tra le rughe del tempo, quelle della carne e quelle del legno.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.