venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Haunted Visions, Pledge

Mik Brigante Sanseverino Maggio 14, 2021 Dischi Nessun commento su Haunted Visions, Pledge

“Haunted Visions” è il disco d’esordio d’una band portoghese, i Pledge, un appassionato intreccio di trame massicce, metalliche e post-hardcore sulle quali la band innesta le sue divagazioni supersoniche, grezze ed esplosive, ma anche momenti che sanno essere più puliti e più melodici, creando così un’alternanza di colori e diverse tonalità che mantengono viva l’attenzione degli ascoltatori, spronandoli a risvegliare la parte più selvaggia ed istintiva del proprio IO, ma, allo stesso tempo, spingendoli a lasciarsi catturare dai passaggi più evocativi e di ampio respiro: “Sudden Urge” libera dall’oblio onirico quelle forze represse e primordiali che infestavano le nostre anime inquiete.

Di conseguenza, quando le onde del caos si abbattono sulla nostra piatta quotidianità, su giorni spaventosamente identici l’uno all’altro, sui muri di gomma ed insensibilità che circondano i nostri silenzi, sulle stanze solitarie che custodiscono le medesime sensazioni e gli stessi scontati luoghi comuni, i Pledge danno, finalmente, libero sfogo alla loro indole più impetuosa, più dirompente e rumorosa. “Waves Of Chaos” e “The Great In-Betweeness” spingono le sonorità noise-rock verso le dimensioni crude, angosciose e terribilmente veritiere del punk: il nostro stesso mondo sembra doverci crollare addosso da un istante all’altro, mentre un oceano di macerie e di detriti, di ciò che rimane di sogni mai avverati, di desideri e di bisogni mai appagati, di maschere ormai inutili ed inutilizzabili, ci travolge e ci spinge verso le accattivanti sponde hardcore tanto care a band quali gli At The Drive-In o gli Helmet.

Ma non è un semplice ritorno al passato, il passato non può offrirci la salvezza; gli anni Novanta sono solo un remoto fantasma, noi stiamo vivendo in questo assurdo presente, in questo tempo di malattia, scandito da divieti e restrizioni, da paure e diffidenza, da un virus che si insinua nel profondo delle nostre coscienze, nei loro meandri più oscuri ed irrazionali, influenzando i nostri comportamenti, i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre scelte e le nostre azioni e facendo sì che il mondo diventi, sempre più, un luogo ostile, cattivo, arrabbiato, sbagliato. “Wrong Planet Syndrome” assume il corpo di una colonna sonora per questi tempi brutali e beffardi, assume il corpo di un ultimo – inutile? – grido di dolore e di allarme: è possibile fare altre scelte? Esistono altre soluzioni, altri modelli di sviluppo economico, più umani e più sostenibili? Dobbiamo, davvero, arrenderci ed abbandonarci ciascuno alla propria alienante solitudine, sprofondando in questi miraggi e queste visioni di morte e distruzione che stanno assumendo, sempre più, consistenza ed infestando le nostre fragili esistenze?    

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.